Alla scoperta di Mercurio, il pianeta più piccolo del Sistema Solare
Mercurio è il Pianeta più piccolo del Sistema Solare, ma anche quello più vicino alla nostra Stella. Spesso definito il "Pianeta dai piedi alati" come il dio da cui prende il nome, racchiude nella sua superficie ristretta molte curiosità tutte da scoprire.
Mercurio, il "piccolino" del Sistema Solare
Se pensassimo ai pianeti che compongono il nostro Sistema Solare come a dei fratelli, Mercurio sarebbe sicuramente il minore. Con i suoi 2.440 km di raggio questo corpo roccioso è il più piccolo pianeta del nostro Sistema Solare.
Questo però non è l'unico primato di Mercurio, visto che è anche quello più vicino alla nostra Stella. La distanza media dal Sole è di 0,39 UA, ovvero circa 58 milioni di km dalla nostra Stella. Sappiamo che ogni Pianeta ha un'orbita ellittica, ma quella di Mercurio è la più ellittica di tutti: con una distanza all'afelio di quasi una volta e mezzo quella al perielio, è il Pianeta con il minor scarto tra punto più vicino e più lontano dalla Stella.
Indubbiamente questo piccolo corpo celeste ha molti primati, e a quelli appena elencati si aggiunge il fatto che rappresenta uno dei pochissimi Pianeti senza Lune (insieme a Venere) e la particolare forma, che lo vede con una lunga "coda".
Mercurio, il pianeta dalle dimensioni ridotte
Pensando a Mercurio non possiamo certo immaginarlo come uno dei Giganti del Sistema Solare, come Giove o Saturno. Le dimensioni di questo Pianeta sono infatti tutt'altro che maestose. Con un raggio di "appena" 2440 km è grande circa un terzo della Terra.
Non solo è il Pianeta più piccolo in assoluto tra tutti quelli del Sistema Solare, ma viene "sorpassato" anche da altri corpi celesti che, pur non essendo pianeti, sono più grandi. Tra questi troviamo Ganimede, la luna più grande di Giove, e Titano, la più grande luna di Saturno. Anche Callisto, altra luna galileiana di Giove, riesce quasi a eguagliarlo per dimensioni.
Un pianeta senza atmosfera
Mercurio è sostanzialmente privo di atmosfera. La superficie del pianeta assomiglia per molti versi a quella della Luna, con vaste pianure costellate di crateri, rupi scoscese, e aguzze catene montuose. La gravità su Mercurio è poco più di un terzo di quella sulla terrestre.
Il Pianeta con la "coda"
Una caratteristica insolita di Mercurio è quella che lo vede presentarsi con una lunga "coda", proprio come una cometa. A cosa è dovuta questa sua forma così particolare? In realtà la presenza della "coda" è dovuta alla sua vicinanza con la nostra Stella, che fa sì che il Pianeta venga investito da particelle di vento solare talmente intense da strappare via dalla sua superficie atomi di sodio, i cui vapori originano l'insolito aspetto.
Mercurio, storia ed esplorazioni spaziali
Il pianeta è noto fin dall'antichità, e le prime osservazioni documentate del pianeta risalgono alla Mesopotamia, più di 3000 anni fa. Il suo nome deriva, come spesso accade quando parliamo di Pianeti, dalle divinità della mitologia romana. Mercurio era il messaggero degli dei, e non è escluso che sia stato scelto per la rapidità con cui il Pianeta si muove nel cielo.
Osservare questo piccolo corpo celeste non è molto facile, perché è spesso offuscato dall'intensità luminosa del Sole. I momenti migliori per ammirarlo nel cielo sono le ore che precedono l'alba e quelle immediatamente successive al tramonto. Proprio a causa dell'interferenza solare, fino a pochi decenni fa, Mercurio rappresentava un Pianeta piuttosto misterioso. A fare un po' di luce sulle sue caratteristiche è stata per prima la sonda Mariner 10 della Nasa che, tra il 1974 e il 1975, ha raggiunto il pianeta e fatto tre passaggi ravvicinati.
Tra il 2011 e il 2015 anche Messenger si è avvicinato al Pianeta, inviando sulla Terra immagini ad alta risoluzione della geografia e geologia mercuriana. Attualmente la superficie del pianeta è sotto esame grazie a una missione iniziata nel 2018 grazie a una collaborazione delle agenzie spaziali europee e giapponesi e battezzata BepiColombo, in onore del matematico e ingegnere aerospaziale italiano Giuseppe "Bepi" Colombo. La sonda ha già effettuato un sorvolo ravvicinato ed entrerà in orbita intorno al pianeta nel 2025.
Appare però evidente che, nonostante la grande vicinanza, le missioni su Mercurio sono piuttosto rare. Ciò è dovuto al fatto che avvicinandosi al Sole la sonda deve aumentare la velocità per evitare di precipitare verso la nostra stella, consumando una grande quantità di propellente. Al tempo stesso deve anche proteggersi dalle radiazioni solari intense, con pannelli protettivi che aumentano la massa della sonda. Inoltre, trattandosi di un Pianeta privo di involucro gassoso, anche riuscire a entrare in orbita non è facile, in quanto non è possibile rallentare la sonda utilizzando un sistema di frenamento atmosferico.