Albero di Natale vero o finto? Ecco qual è il più sostenibile per il pianeta
Come ogni anno, in vista del periodo natalizio, ci si torna a porre la solita domanda: inquina di più avere un albero vero o comprarne uno finto? La risposta, effettivamente, non è così scontata.
Inquina di più un albero di Natale finto o uno vero?
L'8 dicembre, giorno più o giorno meno, la tradizione richiede che si dia il via agli addobbi natalizi. Tra ghirlande, presepi e festoni, a farla da padrone è però l'albero: grande o piccolo che sia, non può mancare un abete decorato con palline, luci e oggetti vari. Esatto, un abete, è questo l'albero più indicato dalla tradizione per essere letteralmente conciato per le feste. Ma in tempi di transizione ecologica è opportuno chiedersi che impatto possa avere sull'ambiente la mania degli addobbi natalizi e quali siano le soluzioni più ecologiche. Va da sé che luci accese e oggetti di plastica di ogni tipo con tanto di confezioni non facciano bene al nostro pianeta, ma - per quanto possibile - è opportuno fare delle scelte intelligenti. La più discussa è quella che riguarda l'albero: conviene quello finto o quello vero? Quale ha un impatto maggiore sull'ambiente?
Al di là dell'estetica e del fascino che un abete vero ha a differenza di uno sintetico, serve interrogarsi su quale sia più ecosostenibile ed è chiaro che un albero in plastica sia molto più impattante sull'ambiente rispetto a uno vero in tronco e aghi. Eppure c'è la possibilità che i ruoli si invertano, facendo sì che crei più danni acquistare un albero vero: ma com'è possibile? In linea di massima, come detto, non c'è paragone tra le due soluzioni: una ecologica al 100%, l'altra sintetica e inquinante. La differenza la fa l'utilizzo e il riutilizzo, dunque una risposta definitiva non esiste, in quanto varia a seconda della durata del possesso dell'albero stesso. Un albero sintetico, con plastica e metallo, viene prodotto da stabilimenti (principalmente collocati in Cina) le cui emissioni di gas serra sono estremamente impattanti. Immaginate quanto costi al benessere del pianeta un nostro cambio dell'albero ogni anno. Per questo motivo, per rendere "sostenibile" un albero sintetico dovremmo riutilizzarlo per più di 20 anni; in questo modo l'impatto sarà diluito nel tempo senza far salire la richiesta produttiva.
Ma un discorso simile vale anche per gli alberi naturali: bisogna sempre preferirne uno con le radici a uno senza. Se compriamo un albero della prima tipologia, potremo ripiantarlo l'anno seguente e farlo crescere di qualche centimetro man mano, prendendoci cura di lui e aiutando l'ambiente. Il discorso ovviamente cambia se prendiamo un albero al quale sono state tagliate le radici, condizione che lo farebbe seccare e ci costringerebbe a gettarlo via dopo l'Epifania. Se dunque ognuno acquistasse un albero di plastica e lo utilizzasse per più di 20 anni, il paragone con un albero vero reggerebbe; purtroppo però in Italia non accade questo. Ogni anno nel nostro Paese vengono acquistati 5 milioni di alberi sintetici e solo 3 milioni veri, uno squilibrio che non lascia scampo ad altre soluzioni: invertiamo la tendenza e rinunciamo alla plastica preferendo un albero vero con le radici.