C'è una schiuma gialla in mare? Ecco perché è meglio non fare il bagno
La vista e l'olfatto sono i primi due sensi con cui possiamo percepire la qualità dell'acqua di mare quando siamo in procinto di fare un bagno rinfrescante. Va da sé che se si percepisce un odore nauseabondo o se l'acqua appare di colore tendente al nero o al marrone, viene istintivo evitare di immergersi nell'acqua, perché immediatamente ci rendiamo conto che c'è un possibile pericolo. In situazioni di questo genere, infatti, nell'acqua potrebbero esserci dei residui di petrolio, dei liquami o altre sostanze inquinanti in gran quantità.
Un po' più difficile da interpretare, e anche più rara, è invece la colorazione dell'acqua sulle tonalità del giallo - a volte un po' più verso il verde e altre verso l'arancione - che spesso è accompagnata dalla presenza di una schiuma in superficie e che si può estendere anche sul bagnasciuga o sulla spiaggia. Anticipiamo subito che anche in questi casi è meglio restare fuori dall'acqua, perché ciò che determina l'ingiallimento può essere pericoloso per la salute, sia delle persone sia delle altre specie animali e vegetali marine.
Tonalità gialla da alghe in decomposizione
Nella grande maggioranza dei casi, all'origine della colorazione gialla dell'acqua e della schiuma superficiale c'è la presenza di fertilizzanti disciolti, o di altri composti di origine sintetica utilizzati in agricoltura. Il meccanismo è piuttosto semplice: i fertilizzanti determinano una crescita anomala ed eccessiva delle alghe e delle micro-alghe (detta eutrofizzazione), così le alghe stesse diventano talmente numerose e fitte da non riuscire più a sopravvivere, muoiono e iniziano a decomporsi nell'acqua. Ed è proprio il processo di decomposizione di questa infiorescenza vegetale a determinare il colore giallognolo dell'acqua.
Ovviamente, sia per la presenza di vegetali in decomposizione sia perché dove ci sono le alghe morte ci sono probabilmente anche i fertilizzanti, quando l'acqua è gialla il consiglio è di non immergersi. In particolare, spiegano gli scienziati, nell'acqua e nell'aria viene liberato acido solfidrico, che in parte resta disciolto e in parte si libera sotto forma di gas, diffondendo un tipico odore di uova marce e determinando la formazione della schiuma.
Tutto ciò può provocare anzitutto irritazioni, a partire dagli occhi e dalle mucose e poi alla pelle, ma anche sintomi più severi come perdite di memoria. Ancora più rischioso è se incidentalmente l'acqua viene anche bevuta o se si raggiunge uno stato di avvelenamento acuto, che può avere conseguenze permanenti e arrivare a determinare addirittura - in casi davvero estremi - la morte. Insomma, meglio restare a debita distanza, preferendo magari aree dove l'acqua appare trasparente, o blu come il colore del cielo sereno riflesso oppure colore del fondale, segno di un'ottima pulizia e qualità.