29 maggio, Giornata Mondiale della Lontra: ultimi dati del Wwf sul raro mammifero
Il 29 maggio si celebre l'Otter Day, o Giornata Mondiale della Lontra. Si tratta di una delle specie più rare e a rischio estinzione, e in occasione della giornata celebrativa il Wwf ha diffuso i dati conclusivi del censimento in Italia.
Giornata Mondiale della Lontra 2024, obiettivi
L'Otter Day - o Giornata Mondiale della Lontra (Lutra lutra) - è un'iniziativa volta a creare un coordinamento di iniziative finalizzate a tutelare gli esemplari delle 13 diverse specie di lontre che esistono nel mondo. Pur essendo tutte estremamente in pericolo, quella euroasiatica è la specie più compromessa ed è classificata come specie vulnerabile nella red list dell'Unione internazionale per la conservazione della natura.
Ogni anno il 29 maggio si celebra questa giornata particolare per sensibilizzare la popolazione affinché tutti adottino comportamenti in grado di preservare la specie. Dopo molti anni in cui si è temuto di veder scomparire la lontra in Italia, quest'anno è arrivata finalmente una buona notizia per questo raro mammifero fondamentale per l'ecosistema. In occasione di questa celebrazione infatti, il Wwf ha diffuso i dati dell'ultimo report che - seppure ancora lontani dal cancellare il rischio estinzione - sembrano mostrare che stiamo andando nella giusta direzione per salvaguardare questo piccolo mammifero con la sua ricomparsa nel Nord Italia.
La regina dei fiumi sta tornando, il report Lontra Wwf
Qual è la situazione in Italia? I dati definitivi dell’ultimo studio svolto nel nostro Paese grazie al Progetto Lontra, promosso e finanziato dal WWF Italia in collaborazione con l’Università del Molise nella persona di Anna Loy - una delle massime esperte mondiali sulla specie - con il patrocinio dell’IUCN e del Gruppo Lontra Italia sembrano dare buone speranze per la sua salvaguardia.
Negli ultimi anni stiamo infatti assistendo a chiari segni di recupero in tutti i Paesi europei e dopo oltre quarant'anni dall’ultimo monitoraggio nazionale promosso dal WWF Italia, i nuovi dati raccolti mostrano che la "regina" dei fiumi è tornata.
Lo studio ha interessato 12 regioni italiane (Lazio, Toscana, Umbria, Marche, Emilia-Romagna, Liguria, Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia) analizzando le aree di possibile espansione, e ha evidenziato che le lontre hanno finalmente fatto ritorno sull'arco alpino italiano e in regioni dove erano ormai scomparse da decenni, come Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia e Liguria, mentre nel centro Italia ha fatto la sua ricomparsa nel Lazio, nelle Marche e in alta Toscana.
Per quanto invece riguarda l'area meridionale rimane confermata la presenza di una popolazione "storica" che si è mantenuta stabile nel tempo, localizzata in Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Abruzzo e Molise.
In tutto si stima che la popolazione di lontre attualmente presenti in Italia ammonti a circa mille esemplari. Siamo ancora lontani dall'obiettivo del limite vitale minimo di 4.000-5.000 individui, necessario per consentire di considerare la lontra fuori pericolo, ma i risultati mostrano che stiamo andando nella giusta direzione.
Fattori che favoriscono il ritorno della lontra
Tra i principali fattori che hanno favorito il "ripopolamento al nord" della lontra c'è lo sconfinamento di esemplari provenienti dall’Austria, Slovenia e Francia. I fiumi - se mantenuti in buono stato - sono ottimi corridoi ecologici. La distruzione degli ambienti fluviali e ripariali è stato infatti in passato uno dei principali motivi che hanno portato la specie sull’orlo dell’estinzione.
I segnali positivi arrivati da Lazio e Marche fanno invece ipotizzare una naturale espansione delle lontre dai bacini confinanti occupati da questo mammifero. Il ritorno della lontra è stato anche favorito anche dalla presenza di aree protette create negli ultimi anni.