Quanto sono davvero pericolose le zecche? L'aumento assieme al caldo e i rischi
L'aumento della proliferazione delle zecche diventa preoccupante e ci fa porre un quesito: sappiamo davvero quanto siano pericolose? Ecco perché dovremmo stare molto attenti.
Zecche in aumento, il motivo
L'arrivo in anticipo del caldo estivo ha modificato alcuni equilibri presenti in natura e nel nostro ecosistema. Una delle conseguenze è l'aumentata circolazione delle zecche prima dell'inizio dell'estate, fenomeno che è più preoccupante di quanto sembri. Ma quali sono i motivi legati a questa proliferazione così anomala? Va precisato che le zecche, da sempre considerate amanti esclusivamente dei mesi caldi, si stanno abituando a circolare anche in quelli più freddi, favorite dall'azione dei cambiamenti climatici sulla stagione invernale. La possibilità di avere questi aracnidi tutto l'anno è più che concreta dunque, e ci sono dati a conferma di questo scenario.
A ogni modo nelle ultime settimane si sono registrate molte più punture che negli anni precedenti prendendo in esame lo stesso periodo. Il caldo, come già detto, gioca sicuramente un ruolo fondamentale ma questo ha un duplice effetto: se da un lato le zecche proliferano maggiormente con le temperature più alte, anche l'uomo con le belle giornate si concede più uscite nella natura ed entra più facilmente in contatto con questi parassiti. Al contempo, l'avvicinarsi degli animali selvatici ai centri urbani favorisce appunto anche l'aumento delle zecche nelle città. Ma perché tutto ciò è così preoccupante?
Donna italiana morta per la puntura di una zecca
Spesso si crede che le zecche prendano di mira principalmente i nostri animali domestici, ma di fatto questo è un mito da sfatare. Questi parassiti infatti non fanno distinzioni e attaccano qualunque tipo di mammifero entri nel loro raggio d'azione. Si aggrappano alla preda e la mordono, iniettando delle sostanze anestetiche presenti nella saliva cosicché l'ospite non si accorga della loro presenza e possano dunque consumare il loro pasto indisturbate. Non è la suzione di sangue il pericolo principale, ma la loro capacità di trasmettere malattie gravi e a volte, in rari casi, anche mortali. È di pochi giorni fa la notizia della morte di una 70enne di Ulassai, in Sardegna, che era stata morsa da una zecca ed è deceduta dopo 4 giorni di ricovero in rianimazione. La donna aveva riportato una grave infezione, la rickettsiosi, una delle tante facilmente trasmissibili dalle zecche.
Altre gravi patologie dalle quali possiamo essere infetti dopo un morso sono la Meningoencefalite da zecca o Tbe, la Borreliosi di Lyme, la Borreliosi ricorrente, la Tularemia e l'Ehrlichiosi. Va chiarito che non tutti i morsi delle zecche provocano malattie poiché queste sono trasmissibili solo indirettamente: una zecca dovrebbe mordere un mammifero infetto e poi morderne uno sano per diffondere un virus, non è il parassita a esserne portatore in automatico. Per questo motivo, nonostante la crescita del numero delle punture, non si registra un aumento dell'incidenza di queste malattie e il più delle volte le conseguenze sono appunto leggere.
Ma, aumentando ulteriormente i casi, aumentano ovviamente anche le probabilità che questi virus si diffondano. È opportuno dunque prestare molta attenzione ai propri vestiti e al proprio corpo per scoprire l'eventuale presenza di una zecca il prima possibile. Il parassita può rimanere attaccato a noi da 2 giorni a una settimana e la durata aumenta la possibilità di trasmettere le malattie, per cui intervenire subito resta fondamentale. In questo articolo spieghiamo come rimuovere le zecche, ma se non siete degli esperti la scelta più saggia è contattare un medico.