È già tornata la zanzara coreana: ecco le zone più a rischio
All'inizio del mese di maggio potrebbe sembrare un po' presto per parlare di zanzare, ma quest'anno la presenza di una specie proveniente dalla Corea (del Nord e del Sud) sta creando una certa apprensione in alcune zone collinari del Nord Italia. L’insetto è anche al centro degli studi del laboratorio di ricerca EntoPar dell’università di Milano, ideato proprio per cercare di tutelare la popolazione dopo avere riscontrato una massiccia presenza della zanzara coreana in alcune regioni settentrionali nel corso della seconda parte del 2021.
Quest’anno alcuni esemplari sono già stati avvistati in provincia di Bergamo, nella zona delle Orealpi. A preoccupare è anche l’anticipo con cui la zanzara coreana ha fatto la sua apparizione, con temperature ancora piuttosto basse e un numero di ore di luce giornaliere normalmente inadatto per questi insetti. Vista l’esperienza degli anni scorsi, le zone più a rischio dovrebbero essere quelle delle regioni settentrionali, in particolare le province di Bergamo, Brescia, Lecco, Sondrio e Como.
Resistenti al freddo, prediligono le colline
La zanzara coreana, denominata scientificamente Aedes koreicus, è stata individuata per la prima volta in Italia nel 2011, ma per riconoscere una sua popolazione stabile è stato necessario attendere il 2020. Questi insetti erano principalmente localizzati nelle vicinanze dell’aeroporto Orio al Serio e per questo si ritiene possibile che siano giunte sulla nostra penisola proprio sfruttando dei voli aerei provenienti da aree con un clima tropicale, in particolare dall’Estremo Oriente.
Anche se la zanzara coreana è più resistente al freddo e si adatta in maniera efficace a condizioni ambientali difficili, presenta caratteristiche molto simili alle più comuni zanzare tigre. Dalle informazioni a disposizione sembra siano maggiormente propense a invadere zone collinari e distanti dal caos cittadino, preferendo aree isolate a qualche centinaio di metri di altitudine. Proprio le caratteristiche specifiche che la contraddistinguono rendono molto complicato ogni tentativo di debellare questa specie, dal nostro paese e non solo.
È importante capire - spiegano gli scienziati - se la zanzara coreana sia in grado di trasmettere virus agli esseri umani e agli altri animali, diventando un vettore virale potenzialmente pericoloso. I ricercatori di EntoPar, per essere pronti a gestire la situazione, hanno realizzato dei veri e propri modelli previsionali in grado di individuare i territori più idonei per future possibili colonizzazioni. Fare previsioni precise resta però ancora molto difficile, considerando il clima secco e la carenza di precipitazioni che sono hanno caratterizzato questi primi mesi del 2022.