Il veleno mortale di serpenti e ragni può diventare una medicina salvavita
Il campo dello studio dei veleni animali è in continua espansione, e promette di giocare un ruolo vitale nella scoperta di nuovi farmaci: a riportare i progressi nel settore è il New York Times, che dedica un approfondimento allo studio dei veleni mortali di serpenti e ragni per scopi medici. E c’è già un farmaco che promette di proteggere dai danni di un arresto cardiaco.
Un farmaco contro i danni dell’infarto
Il farmaco - ancora in fase di trial - è derivato dal veleno mortale di un ragno australiano. Il meccanismo è apparentemente semplice: quando si subisce un infarto il flusso sanguigno è rallentato, diventa più acido e le cellule muoiono. La sostanza derivata dal veleno è in grado di impedire alle cellule di percepire l’acido intorno. “Così la morte cellulare è ridotta e le cellule del cuore sopravvivono”, ha spiegato la ricercatrice Nathan Palpant, tra coloro che hanno fatto la scoperta.
Possibile salvavita
Se il farmaco supererà i trial clinici, potrebbe diventare un’arma in più da somministrare in casi di emergenza per ridurre i danni al cuore causati da un infarto e, almeno potenzialmente, salvare vite. “Potrebbe essere un farmaco meraviglioso, e arriverebbe da una creatura che spaventa tutti”, ha commentato Bryan Fry, professore di tossicologia all’università del Queensland.
Un mondo da esplorare
Non c’è però solo questo farmaco allo studio: sono infatti molte le possibilità che offre la ricerca su questi veleni mortali. “C’è un mondo di farmaci pronto a essere esplorato”, ha detto al Nyt Leslie V. Boyer, professore emerito di patologia all’università dell’Arizona: “È un esempio dell’alchimia nella scienza moderna. I veleni naturali più potenti sul pianeta possono essere usati per creare medicine, e c’è potenziale per scoprirne sempre di più”.