Salute, la variante Covid XEC si sta diffondendo in Italia ed Europa: c’è da preoccuparsi?
Il Covid torna con la diffusione della nuova variante XEC. Impennata di contagi in America, ma anche in Europa ed Italia con un l'ultimo bollettino diramato dal Ministero della Salute che parla di 11.164 nuovi casi Covid nella settimana tra il 19 e il 25 settembre. C'è da preoccuparsi?
Covid 2024, la nuova variante XEC fa crescere i contagi
Con l'arrivo dell'autunno si torna a parlare di influenza e immancabilmente di Covid tornato prepotentemente a diffondersi nel mondo con la nuova variante XEC. Gli esperti stanno monitorando costantemente la situazione, ma non c'è da creare allarmismi anche se l'ultimo bollettino sul numero dei contagi ha visto crescere la curva con quasi 12mila nuovi casi nell'ultima settimana di settembre.
La nuova variante Covid XEC solo in Italia ha fatto registrare un 5% di contagi, mentre la predominante resta ancora la variante KP.3.1.1 con il 68,1% dei casi. Il sorpasso, secondo gli esperti, potrebbe esserci nelle prossime settimana visto la variante XEC, scoperta in Germania, si è diffusa rapidamente in tutta Europa e anche oltreoceano negli Stati Uniti d'America.
Dati alla mano, la nuova variante XEC Covid è stata rintracciata in 27 paesi e stando a quanto comunicato dagli esperti deriva a Omicron, la variante più contagiosa del virus, ma meno pericolosa rispetto alla Delta.
Covid, la nuova variante XEC: i sintomi e le parole degli esperti
Ma quali sono i sintomi della nuova variante Covid XEC? Sono perlopiù similari a quelli delle precedenti varianti del virus: tosse, febbre, mal di gola, perdita del gusto e dell’olfatto. Anche se in queste ultime settimane si è registrato un aumento dei contagi da Covid con una crescita anche dei ricoveri in media con il 3% dei posti occupati su un totale di 1.885 ricoverati, non c'è da preoccuparsi. La nuova variante ci terrà compagnia per i prossimi mesi e, dati alla mano, secondo gli esperti è destinata a diventare la predominante.
"Prevediamo che XEC abbia proprietà simili alle varianti attualmente in circolazione", ha spiegato il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) in una nota diffusa precisando, "senza cambiamenti nella gravità dell’infezione o nell’efficacia del vaccino contro la malattia grave".