Vaiolo delle scimmie in Italia: identificato il primo caso a Roma
Il vaiolo delle scimmie arriva in Italia: il primo caso nel nostro Paese è stato identificato all'ospedale Spallanzani di Roma (nella foto). Si tratta di un uomo rientrato dopo un soggiorno alle Isole Canarie. Lo Spallanzani spiega che il "quadro clinico è risultato caratteristico e il ‘monkeypox virus’ è stato rapidamente identificato con tecniche molecolari e dissequenziamento genico dai campioni delle lesioni cutanee".
Altri due casi sospetti
La persona, ha fatto sapere ancora l'ospedale, "è attualmente ricoverata in isolamento in discrete condizioni generali" e "sono in corso le indagini epidemiologiche e il tracciamento dei contatti”. Intanto "altri due casi sospetti" di vaiolo delle scimmie sono in corso di accertamento da parte dei medici dell'ospedale, dove è stato individuato il primo caso. Lo rende noto lo stesso Spallanzani, sottolineando che "al momento i tre casi osservati e gli altri casi verificatesi negli altri Paesi europei e in Nord America non presentano segni clinici di gravità".
Vaiolo delle scimmie: cos’è e come si trasmette
Secondo quanto riporta l'Istituto superiore di Sanità, il vaiolo delle scimmie è una malattia virale rara diffusa per lo più nei paesi tropicali dell’Africa centrale e occidentale. Può contagiare gli esseri umani e la trasmissione da uomo a uomo del virus avviene con un periodo di incubazione di circa 12 giorni (da 7 a 21 giorni). I sintomi del vaiolo delle scimmie sono simili a quelle del vaiolo: la malattia si manifesta con febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena, linfonodi gonfi, malessere generale e spossatezza. Nell’arco di 1-3 giorni dall’insorgenza della febbre il paziente sviluppa eruzione cutanea pustolare, che appare solitamente prima sul volto ma a volte anche su altre parti del corpo.