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Troppi antibiotici: 1,2 milioni di morti l’anno per infezioni farmaco resistenti

Il primo studio globale sulla “pandemia trascurata”, appena pubblicato sull’autorevolissima rivista scientifica The Lancet, lancia l’allarme sulle infezioni resistenti agli antibiotici che ogni giorno uccidono 3.500 persone (più dell’Aids). Tutto parte anche dall’abuso “fai-da-te” di questi farmaci
Salute20 Gennaio 2022 - ore 17:01 - Redatto da Redazione Meteo.it
Salute20 Gennaio 2022 - ore 17:01 - Redatto da Redazione Meteo.it
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Sono 3.500 ogni giorno e 1,2 milioni in un anno i morti per infezioni antibiotico resistenti. Uno su cinque è un bambino di meno di 5 anni. È il risultato del primo fondamentale studio globale su questa emergenza, appena pubblicato su The Lancet, una delle principali riviste scientifiche internazionali.

Già, perché purtroppo si tratta di una vera emergenza sanitaria. Per capirlo basta solo compararla ai decessi annui per Aids (860mila) e malaria (640mila). All’origine della capacità di resistere ai farmaci dei batteri che scatenano queste infezioni c’è la loro evoluzione di fronte all’uso eccessivo di antibiotici. Trovandosi di fronte a questo frequente abuso massiccio, hanno imparato a evitarne gli effetti scatenando nuove forme di infezioni contro cui gli attuali antibiotici non possono più far niente. I nuovi tipi di polmonite e appendicite, per esempio, diventano così non curabili e a volte letali per tutti.

Per combattere questa “pandemia trascurata”, sostiene lo studio effettuato sui dati del 2019 di 204 Paesi, servono più fondi alla ricerca per nuovi medicinali ad hoc ma, appunto, anche un uso più saggio degli antibiotici. Il numero di vittime più alto è quello per polmonite e infezioni alle vie respiratorie: 400mila, seguono le infezioni del sangue con 370mila e quelle addominali (soprattutto appendicite) con 210mila.

I più colpiti sono Paesi più poveri ma non vengono risparmiati nemmeno quelli più ricchi. I morti ogni 100mila abitanti sono 24 nell’Africa sub-sahariana, 22 nel sud dell’Asia e 13 nei Paesi “con alto reddito”. Tra questi, ovunque, uno su cinque è un bambino più piccoli con meno di 5 anni.

Una ricerca globale come quella appena pubblicato non era mai stata fatta, ma già precedenti studi avevano lanciato l’allarme parlando di 10 milioni di vittime dell’antibiotico-resistenza previste per il 2050. Questa cifra, sostiene Chris Murray della University of Washington The new Global Research on Antimicrobial Resistance (Gram) che ha condotto questa pubblicata ora su The Lancet, potrebbe essere raggiunta purtroppo molto prima.

Stop all’abuso di antibiotici

Anche il nostro Istituto superiore di sanità (Iss) ricorda in proposito come gli antibiotici vanno presi sempre sotto controllo medico. Non solo assumerli senza prescrizione può rivelarsi inutile e provocare effetti indesiderati pure gravi, ma può anche portare, appunto, all'aumento delle infezioni resistenti a questi farmaci, che poi colpiscono tutti. Si tratta insomma di uno dei casi sanitari in cui ogni comportamento individuale è fondamentale anche per gli altri.

Purtroppo invece in tanti, ai primi sintomi influenzali o di raffreddore, prendono un qualsiasi antibiotico disponibile a casa. Questi farmaci però non sono efficaci contro qualsiasi malattia infettiva: agiscono solo sui batteri e sono inutili contro i virus (responsabili proprio di raffreddore, influenza e molto altro). Non solo, antibiotici diversi contrastano batteri diversi e non sono interscambiabili: sta al medico decidere se e quali usare.

Mai dimenticare soprattutto, lo ripetiamo: il risultato finale di questo abuso “fai-da-te” può contribuire proprio alla “farmaco resistenza”. Ovvero, gli antibiotici non combattono più le infezioni batteri mentre il bilancio delle vittime continua purtroppo ad aumentare.

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