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Oltre 35 mila crimini legati all'ambiente nel 2023: quali sono gli illeciti più frequenti e le regioni da "bollino nero"?

Reati ambientali in Italia, l'ultimo report Legambiente evidenzia un aumento nel 2023 rispetto al 2022 e fornisce un quadro degli illeciti più comuni e delle regioni da "bollino nero"
Ambiente12 Luglio 2024 - ore 12:54 - Redatto da Meteo.it
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I reati ambientali nel 2023 in Italia sono aumentati del 15,6% rispetto all'anno precedente, facendo registrare un nuovo record di cui il Bel Paese non può andare certo fiero. Ma quali sono gli illeciti più comuni, e quali le regioni nelle quali i registra il numero maggiore di crimini legati all'ambiente?

Reati ambientali in Italia: i risultati nel report Legambiente

Si chiama "Ecomafia 2024. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia" il nuovo report Legambiente pubblicato da Edizioni Ambiente che analizza la situazione dei reati ambientali nel nostro Paese. I risultati che emergono da questo nuovo studio - relativi al 2023 - non sono certo incoraggianti, ed evidenziano un aumento dei crimini legati all'ambiente del 15,6% rispetto all'anno precedente. In pratica nel nostro Paese vengono commessi mediamente 97,2 illeciti ambientali al giorno, circa 4 reati ogni ora.

La ricerca portata avanti da Legambiente non solo evidenzia quali sono i reati commessi con maggior frequenza, ma restituisce anche un quadro preciso delle regioni nelle quali tali crimini si verificano maggiormente.

Reati ambientali, quali sono gli ecoreati più comuni nel 2023?

Incendi dolosi, bracconaggio, pesca illegale, traffico di rifiuti e ciclo illegale del cemento, sono solo alcuni dei gesti sconsiderati che ogni giorno vengono compiuti e che rischiano di minacciare gravemente il Pianeta.

Tra i crimini ambientali più diffusi spicca il ciclo illegale del cemento, che con 13.008 reati nel 2023 ha fatto registrare un incremento del 6,5% rispetto all'anno precedente. Ma non sono solo gli abusi del settore edilizio a preoccupare, visto che al secondo posto di questa triste classifica troviamo il ciclo dei rifiuti, che con oltre 9.300 reati ha incrementato del 66,1% i valori rilevati nel 2022.

Questi due ecoreati da soli rappresentano i 3/4 dei crimini ambientali commessi nel 2023. Ma quali sono gli altri? Al terzo posto troviamo  gli illeciti contro gli animali, una categoria che raggruppa il bracconaggio, la pesca illegale, e i traffici di specie protette, fino agli allevamenti. Crescono anche i numeri dell’aggressione al patrimonio culturale (642 i furti alle opere d’arte, +58,9% rispetto al 2022) e degli illeciti nelle filiere agroalimentari (45.067 illeciti amministrativi, +9,1% rispetto al 2022), a cominciare dal caporalato.

Dove si commettono più reati ambientali in Italia?

La classifica delle regioni in cui si commettono più reati contro l'ambiente vede - anche per il 2023 - la Campania al primo posto, con 4.952 illeciti, pari al 14% del totale nazionale.

Subito dietro la Campania troviamo la Sicilia, che con 3.922 reati (+35% rispetto al 2022) sale di una posizione rispetto all'anno prima. La Puglia pur avendo fatto registrare un incremento del 19,2% di illeciti penali (in totale sono stati 3.643), lascia la seconda posizione per spostarsi al terzo posto. Non va meglio alla Calabria, che si conferma al 4° posto con 2.912 reati (+31,4%).

Anche la Toscana "guadagna" posizioni, spostandosi dal settimo posto del 2022 al quinto, seguita dal Lazio. Ma il "salto" più grande lo ha fatto registrare la Sardegna, che è balzata dal quindicesimo al settimo posto, mentre la Lombardia si conferma la prima regione del Nord nella classifica dei reati ambientali.

Legge sugli ecoreati, la situazione italiana

A regolamentare e punire gli illeciti ambientali nel nostro Paese è la legge 68/2015, che nel 2023 ha superato "quota 600". Il numero delle pene inflitte in base alla normativa hanno fatto registrare - rispetto al 2022 - un lieve calo dovuto al calo dei controlli, passati da 1.559 a 1.405.

Il reato più contestato nel 2023 resta quello di inquinamento ambientale, che è stato contestato 111 volte, portando a 210 denunce e 21 arresti. Un altro dato riguarda i Comuni commissariati, che sono attualmente 19.

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