Legambiente: 2023, il triste anno record di reati contro le coste
Il 2003 ha registrato un preoccupante boom di reati ambientali contro le coste italiane. L’allarme arriva dal report "Mare Monstrum" di Legambiente sull'aggressione criminale al mare del nostro Paese.
Un reato ogni 119 metri
I reati ambientali accertati sono stati 22.956, segnando un +29,7% rispetto al 2022. Sommandoli alle violazioni amministrative, la media è di 8,4 illeciti per chilometro di costa, uno ogni 119 metri. Sono state 25.545 le persone denunciate, con una crescita del 43% rispetto al 2022 e un aumento anche dell'azione repressiva.
Un reato su due (50,3%) si concentra in Campania (3.095 illeciti penali), Sicilia (3.061), Puglia (3.016) e Calabria (2.371). Seguono, "in classifica", Lazio (1.529) e Toscana (1.516). Nelle prime dieci regioni figurano anche Sardegna, Veneto, Liguria e Marche.
Il cemento è il primo nemico delle coste
Il ciclo illegale del cemento contribuisce al 45% del totale dei reati contro le coste accertati nel 2023. Numeri allarmanti anche per il ciclo dei rifiuti, l’inquinamento diretto delle acque marine e la pesca illegale.
Preoccupa pure la violazione delle norme sulla nautica da diporto. Sono 2.059 gli illeciti penali accertati anche nelle aree marine protette (+ 230% rispetto al 2022).
Il rapporto è stato presentato alla vigilia dell'anniversario del 5 settembre dell'assassinio nel 20110 di Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore” di Pollica che ha dedicato la sua vita alla tutela del mare e delle coste del Cilento.