Smog, Milano tra le città con la peggiore qualità dell'aria al mondo: i dati
Negli ultimi giorni, Milano ha affrontato un significativo problema di inquinamento atmosferico. A rendere ancora più grave la situazione smog è la mancanza di piogge, oltre alle temperature molto alte rispetto alla media di stagione. Impressionanti i dati che arrivano in riferimento allo smog, come quelli sulle morti provocate in Europa e in Italia.
Smog, Milano tra le più inquinate città al mondo
Stando a quanto riportato sul sito svizzero IQAir, domenica 18 febbraio 2024, l’aria di Milano era la terza peggiore del mondo con indice 193. Il capoluogo lombardo era dietro solo a Dhaka in Bangladesh, Lahore in Pakistan. Il sito indica che al momento la concentrazione di PM2.5 a Milano è 29.7 volte il valore guida annuale di quanto indicato dall'Oms.
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala contesta però la serietà delle rilevazioni: "Sono le solite analisi estemporanee gestite da un ente privato. Mi meraviglio anche di voi, non è che potete riportar notizie lette dai social. Chi fa queste analisi? Arpa fa altre analisi che dimostrano tutto il contrario, informatevi anche voi".
I consigli utili suggeriti
Tra i consigli per evitare il più possibile l'esposizione allo smog ci sono:
- Evitare l’esercizio all’aperto;
- Chiudere le finestre per non fare entrare l’aria inquinata;
- Indossare una mascherina mentre si sta all’aperto;
- Procurarsi un purificatore d’aria.
Stando a quanto riferito da Arpa Lombardia, il Pm2.5 per la città di Milano ha avuto una media giornaliera di 76 μg/m³ (microgrammi per metro cubo di aria), il Pm10 è stato di 100 μg/m³ quando il valore limite è di 50. Il biossido di azoto 88 μg/m³ e l’ozono 71 μg/m³: in questi ultimi casi si rimane sotto il limite consentito.
Le cause dello smog
Quali sono le cause che hanno portato a livelli altissimi lo smog a Milano e non solo? Principalmente le cause sono tre e per una non possiamo fare purtroppo nulla. La pianura padana si trova infatti in una situazione geografica e climatica molto sfavorevole. Chiusa per tre lati dalle catene montuose delle Alpi e da quella degli Appennini, l'area interessata ha poca ventilazione e una scarsissima circolazione d’aria.
Quando il clima è come quello delle ultime settimane, con temperature più altee della media stagionale, l’aria più fredda ristagna nelle pianure e, oltre a formare la nebbia sia nelle ore de mattino che in quelle della notte, impedisce il rinnovamento atmosferico favorendo così l'accumulo dell'inquinamento.