Il Po è in secca, ma non solo: il 28% dell’Italia rischia la desertificazione
Il 28% del territorio italiano è a rischio desertificazione: a dirlo è l’Ispra, l'istituto di ricerca del Ministero della Transizione ecologica, in vista della Giornata mondiale dell'Onu per la lotta a desertificazione e siccità. Le zone più a rischio in Italia sono le regioni meridionali, ma anche Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna. Lo riporta l’Ansa.
Il Po in secca, la peggiore da 70 anni
A soffrire particolarmente, in queste settimane, è il fiume Po: le temperature sopra la media, con punte anche di 4 gradi, e le piogge troppo scarse per il periodo stanno infatti causando la più grave secca del fiume negli ultimi 70 anni. Una situazione che rischia di avere effetti a catena devastanti: non solo per l'agricoltura, con danni stimati per un miliardo di euro, ma anche con seri rischi per il settore idroelettrico - potrebbe scarseggiare l'acqua per raffreddare le centrali - e per i cittadini, con alcuni comuni che potrebbero essere costretti a sospendere l'erogazione notturna di acqua.
La desertificazione nel mondo
Il problema della desertificazione, comunque, non interessa solo l’Italia: secondo le stime del Global Land Outlook, nel mondo il 70% delle aree libere da ghiacci è stato alterato dall'uomo, con conseguenze dirette e indirette su circa 3,2 miliardi di persone. Si prevede che entro il 2050 questa quota possa raggiungere il 90%. Attualmente circa 500 milioni di persone vivono in aree dove il degrado ha raggiunto il suo massimo livello, ovvero la perdita totale di produttività definita come desertificazione.