Puntura di vespa: come riconoscerla e cosa fare, si rischia lo shock anafilattico
Nuovi casi di puntura di vespa, due morti negli ultimi giorni per shock anafilattico. Ecco come comportarsi e come agire quando si viene punti.
Puntura di vespa, due morti negli ultimi due giorni
Le vespe affollano le nostre campagne ed entrare in contatto con loro è sempre più frequente soprattutto d'estate, nel periodo della loro massima riproduzione. Inoltre il caldo spinge questi insetti a uscire più frequentemente dai nidi ed essere punti può diventare particolarmente pericoloso, specie per chi è allergico. Purtroppo due pensionati hanno perso così la vita in Lombardia nelle giornate di domenica e di ieri, proprio dopo la puntura di una vespa.
Domenica sera una donna di 63 anni è morta a Vigevano per uno shock anafilattico. La pensionata sapeva di essere allergica alle punture degli insetti, per cui dopo essere stata aggredita da una vespa ha subito cercato di iniettarsi il farmaco salvavita che portava sempre con sé, ma non ha fatto in tempo. A nulla sono serviti i tentativi di rianimazione che già un anno fa le avevano salvato la vita sempre in seguito a un altro shock anafilattico.
Nella giornata di ieri invece a perdere la vita è stato un uomo di 62 anni presso il Parco delle Cave (periferia di Milano) mentre innaffiava il suo orto. L'uomo ha subito accusato un malore e gli amici che erano con lui hanno immediatamente chiamato i soccorsi, purtroppo arrivati invano.
Puntura di vespa, come riconoscerla e cosa fare
L'intervento tempestivo può spesso salvare la vita delle vittime di questa puntura, per questo motivo occorre essere preparati e conoscere cosa fare nell'evenienza. Anche se non si è allergici, una puntura di vespa non va sottovalutata comunque in quanto può provocare diversi danni, da una tumefazione infiammatoria dolorosa a una reazione allergica locale o sistematica. Il motivo va ricercato nel veleno inoculato dall'insetto nella nostra pelle, azione che può ripetersi più di una volta.
Le vespe infatti, a differenza delle api, non lasciano il pungiglione nella preda ma rimane attaccato al loro corpo, consentendogli di sferrare nuovi attacchi. Inoltre la loro aggressività è molto nota ed è estremamente probabile che dopo una puntura ne effettueranno altre se si sentono minacciate. Questa eventualità può comportare una reazione tossica da punture multiple, che è una vera e propria emergenza medica con vomito, nausea, perdita di conoscenza e danni al tessuto muscolare con problemi cardiaci e insufficienza renale.
Qualora la puntura non risulti particolarmente dannosa e quindi non si presentino sintomi come difficoltà respiratorie, orticaria o vertigini, è possibile limitare i disagi localmente applicando impacchi di ghiaccio o acqua fredda o, se disponibile, una crema antistaminica o a base di cortisone. Se si è allergici invece, è di fondamentale importanza portare sempre con sé delle siringhe di adrenalina e intervenire immediatamente non appena venga riconosciuta la puntura. Questo serve per scongiurare il rischio del già citato shock anafilattico, una reazione allergica che comporta una seria riduzione della pressione arteriosa che può indurre a intorpidimento, perdita di conoscenza, vertigini e infine anche a un arresto cardiocircolatorio. A ogni modo la prassi richiede di recarsi al pronto soccorso immediatamente senza indugiare così da intervenire e fermare subito eventuali conseguenze, anche gravi.