La pubertà arriva sempre prima: ecco perché e quali sono le conseguenze
I bambini e le bambine si sviluppano sempre prima: dagli anni Settanta a oggi, per esempio, nelle femmine l’età media di inizio della pubertà è scesa di 3 mesi ogni decennio. Non si tratta solo di una questione ormonale che determina tra maschi e femmine il cambiamento della voce, la crescita di peli e barba, l'aumento della corporatura e lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari, ma porta con sé una serie di conseguenze dal punto di vista fisico e psichico che possono incidere sul benessere della persona.
Se tutto questo si manifesta in maniera anticipata, può incrementare il rischio di sviluppare disturbi psicologici come ansia, disagio relazionale, depressione e senso di inadeguatezza. Soprattutto nelle ragazze, si possono sviluppare con più alta probabilità in alcuni casi perfino forme cancerogene in età adulta come il tumore al seno o alle ovaie.
Obesità, esperienze traumatiche e molto altro
Secondo la comunità scientifica i motivi alla base della pubertà anticipata sono numerosi ed è difficile riuscire a definire con precisione un rapporto di causa-effetto. Uno dei fattori che influisce è certamente l’obesità: uno studio scientifico britannico del 2021, infatti, ha messo in luce come un ormone rilasciato dalle cellule di grasso che limita il senso di fame, chiamato leptina, regoli lo sviluppo sessuale. Un effetto diretto è prodotto anche da alcuni specifici composti con cui si si può entrare in contatto nei primi anni di vita: per esempio gli ftalati, sostanze impiegate per rendere la plastica più flessibile, favoriscono notoriamente la crescita precoce del seno.
Non devono essere sottovalutati neppure fattori come stress ed esperienze di vita difficili: traumi infantili, problemi familiari e disturbi dell’umore possono contribuire a una pubertà anticipata. E proprio in questo senso è evidente che anche la pandemia di Covid-19 e i lockdown abbiano avuto un ruolo: uno studio scientifico italiano del 2022 ha evidenziato la pubertà precoce si sia accentuata in corrispondenza dell'emergenza sanitaria.
Insomma, per quanto possibile sarebbe bene cercare di invertire o quantomeno rallentare questo trend, ma è altrettanto importante aggiornare tutti quei parametri di riferimento. Bisogna probabilmente abbassare, con accuratezza e precisione, anche l’età minima considerata per la pubertà, per evitare che giovanissimi perfettamente sani vengano sottoposti a procedure mediche e controlli non necessari.