Produrre acqua dal suolo della Luna: la scoperta arriva dalla Cina
Un nuovo passo fondamentale per poter vivere sulla Luna, almeno nella prospettiva di una stazione spaziale. La scoperta arriva dalla Cina e riguarda il primo elemento di cui abbiamo bisogno: l’acqua.
Uno studio, riportato dall’Ansa, rivela un nuovo metodo per produrre 50 chilogrammi di acqua (l’equivalente di un centinaio di bottigliette da mezzo litro) direttamente sulla Luna, partendo da una tonnellata di regolite, ovvero il mix di polvere e pietre di cui è composto il suo suolo.
La ricerca, appena pubblicata un sulla rivista The Innovation, è stata effettuata da un team di ricercatori dell'Accademia cinese delle scienze, guidati da Wang Junqiang, presso il Ningbo Institute of Materials Technology and Engineering.
100 bottigliette per 50 persone
La presenza di acqua sul nostro satellite è stata confermata in varie missioni spaziali, dal programma Apollo della Nasa fino alla recente missione cinese Chang’E 5, che nel dicembre 2020 ha riportato sulla Terra quasi due chili di materiale lunare. L’acqua contenuta nei minerali lunari è però poca, tra lo 0,0001% e lo 0,02%. Sarebbe difficile ricavarla a sufficienza. Va prodotta sul posto.
"Nel nostro studio”, spiega Wang, “abbiamo utilizzato campioni di regolite lunare riportati dalla missione Chang'E-5, cercando di trovare un modo per produrre acqua sulla Luna". Concentrando i raggi solari attraverso di specchi concavi si può scaldare la regolite lunare fino a oltre 900 gradi.
Fondendone così un grammo, si possono ottenere tra i 51 e i 76 milligrammi di acqua. Da qui si arriva alla produzione, da una tonnellata di regolite lunare, di oltre 50 chili di acqua, sufficienti per il fabbisogno giornaliero di 50 persone.
Idrogeno e ossigeno prodotti sulla Luna?
Questa acqua potrebbe essere usata per bere e irrigare le colture. Non solo: mediante un processo elettrochimico potrebbe essere scomposta in idrogeno, per la produzione di energia, e ossigeno per respirare.