Come leggere le nuove etichette energetiche
Dal prossimo 1° marzo farà il suo arrivo in tutta l'Unione europea la nuova etichetta energetica, concepita per rendere più efficiente il sistema di classificazione degli elettrodomestici. Una novità che parte da lontano, dalle istituzioni internazionali, ma che si prepara a entrare in tutte le case, degli italiani e non solo.
Ma facciamo un piccolo passo indietro: nel 1995 è stato introdotto il primo sistema di etichettatura, che fino al 2020 comprendeva le classi energetiche A+++, A++, A+, A, B, C, D e a seguire tutte le altre. Il sistema si è dimostrato molto efficace e si è diffuso capillarmente, ma negli ultimi anni ha iniziato a vacillare. Ce ne siamo accorti tutti: lo sviluppo tecnologico e la sempre più numerosa presenza di elettrodomestici di classe A+ o superiori ha generato confusione nel consumatore. Anche perché la grande maggioranza degli elettrodomestici si trova di fatto almeno nella classe A, e il confronto avviene sulla base del conteggio dei simboli +. Per questo motivo, e non solo, si è deciso di introdurre una nuova classificazione, più chiara e funzionale e con l’obiettivo di promuovere l'innovazione alzando l'asticella dell'efficientamento energetico.
Nuove etichette: le caratteristiche fondamentali
L’elemento principale che differenzia il sistema di classificazione energetica 2021 dal precedente è la scala dei consumi. Sono stati completamente rimossi i celebri segni +, e vengono identificate 7 diverse classi, dalla A (la più efficiente, come al solito) alla G (la meno efficiente). A ogni lettera corrisponde una precisa quantità di energia consumata, espressa in chilowattora misurati per anno oppure per mille ore di funzionamento, o ancora per cento cicli. Finora la differenza tra A++ e A+++ è stata poco evidente per il consumatore, spesso convinto in entrambi i casi di acquistare un prodotto con un'efficienza di altissimo livello. Con la nuova classificazione, invece, le differenze saranno palesi, e diverse indagini hanno mostrato come la scala A-G abbia maggiori possibilità di orientare i consumatori verso gli apparecchi più efficienti e performanti.
Un altro elemento innovativo riguarda il QR-code, il codice a barre quadrato mediante il quale i consumatori potranno acquisire informazioni aggiuntive leggendolo con lo smartphone. Grazie a questo sistema di codifica delle informazioni è possibile mantenere una dimensione ridotta delle etichette, e ciò permette ugualmente di accedere a tantissimi dati, inclusa la possibilità di un confronto diretto con gli altri prodotti. A seconda dei casi, le etichette mostreranno - attraverso pittogrammi semplici e intuitivi - altre informazioni utili come la quantità d'acqua utilizzata per il ciclo di lavaggio, la capacità di stoccaggio, il rumore emesso e così via.
Per agevolare la comprensione dei consumatori e la trasparenza, l'Unione europea ha introdotto una banca dati digitale in cui vengono registrati tutti i nuovi prodotti, accompagnati dalle loro caratteristiche energetiche. In questo modo verrà semplificato pure il sistema di vigilanza: alcune stime evidenziano come una frazione compresa tra il 10% e il 25% dei prodotti presenti sul mercato non sia del tutto conforme ai regolamenti in vigore. E ciò vanifica in gran parte gli sforzi dell’Unione nell'ottica della riduzione dei consumi.
Un'etichetta che incentiva al risparmio energetico
I criteri adottati nella nuova classificazione sono notevolmente più severi, con standard di efficienza energetica più elevati. Molti prodotti potrebbero quindi sembrare declassati dal cambio di etichetta: un elettrodomestico che ora è in classe A+++ potrebbe passare nella categoria B o C. Si tratta di un processo, detto di riscalatura delle classi energetiche, che dovrebbe permette una più facile interpretazione da parte del consumatore. Per ora in commercio non ci sono prodotti che rientreranno nella nuova classe A, e in generale le categorie più alte saranno lasciate vuote, o quasi vuote, per incentivare la produzione di apparecchi sempre più efficienti e competitivi.
Gli obiettivi della Commissione europea sono particolarmente ambiziosi: la riduzione del 55% dell'emissione di gas serra entro il 2030 rispetto ai valori del 1995 e un miglioramento del 32,5% dell'efficienza energetica. Secondo le stime, nel Vecchio continente ci si aspetta un risparmio pari a 38 terawattora all'anno entro i prossimi 10 anni, equivalente al consumo di elettricità di tutta l'Ungheria.
Insieme al cambio di etichette, è stata messa in campo un'altra serie di iniziative per raggiungere gli obiettivi climatici prestabiliti. Tra le altre, va ricordata la normativa sulla progettazione ecosostenibile, in cui vengono definiti parametri minimi sul consumo di energia in stand-by, sulla riparabilità, sulla disponibilità di pezzi di ricambio, sulla facilitazione dello smantellamento e del riciclo. Complessivamente queste misure, volte a tutelare l'economia circolare, dovrebbero portare a un risparmio energetico stimato in 94 terawattora all'anno già entro il 2030.
Un obbligo solo parziale, almeno all'inizio
L’obiettivo è di introdurre la nuova etichetta su tutti gli apparecchi che hanno un impatto (diretto o indiretto) sul consumo di energia oppure su altre risorse primarie. Dal 1° marzo, però, sarà obbligatoria solamente per 4 gruppi di elettrodomestici: lavastoviglie, congelatori e frigoriferi, lavatrici e lavasciuga, televisori e display. Nei mesi successivi sarà poi estesa anche agli altri apparecchi da cucina, ai condizionatori, alle caldaie, alle lampade (a partire dal 1° settembre), agli altri apparecchi per il riscaldamento e la refrigerazione, ai frigoriferi professionali, agli pneumatici (dal 1° maggio) e alle unità di ventilazione residenziali.
Il cambiamento coinvolge tutti, dai punti vendita online a quelli fisici, sia per le grandi catene sia per i piccoli rivenditori locali. La scadenza per tutti i prodotti è il 30 novembre 2021: entro quel giorno tutti gli apparecchi dovranno obbligatoriamente adottare la nuova etichetta energetica, che dovrà essere ben visibile nelle esposizioni sugli scaffali. Per un primo periodo, comunque, le confezioni dei prodotti potrebbero presentare ancora le etichette vecchie, perché i rivenditori non hanno l'obbligo di modificare l’etichettatura dei prodotti già stoccati in magazzino. In questo caso il prodotto verrà comunque riscalato, ossia sarà fatto il ricalcolo basandosi sulla nuova scala di valutazione.
La cultura dell'energia
Il cambiamento delle etichette, e più in generale del sistema di valutazione dell'efficienza energetica, è un importante momento di transizione. Per questo motivo, nel 2021 sarà lanciata una campagna d'informazione in tutta l'Unione europea. Tra le campagne di comunicazione più emblematiche c'è per esempio Label 2020, promossa dall'Agenzia austriaca per l’energia e che coinvolge 16 stati membri. Iniziata nel giugno del 2019, proseguirà fino a gennaio del 2023, stimolando iniziative e promozioni nazionali, la predisposizione di materiali informativi e azioni di sensibilizzazione dei consumatori. Insieme a questa campagna informativa si sviluppa il progetto europeo Bost energy label take up (Belt), per agevolare il processo di trasformazione delle etichette energetiche.