Il nucleo della Terra sta invertendo il senso di rotazione? Cosa vuol dire e gli effetti
Il nucleo della Terra starebbe cambiando il suo verso di rotazione rispetto al resto del pianeta. Si tratta di un evento che probabilmente si verifica grosso modo ogni 70 anni ma che, ancora oggi, è poco conosciuto dal punto di vista scientifico, con molte domande ancora senza risposta.
In questi giorni se ne sta parlando molto in seguito a una nuova ricerca scientifica condotta da due scienziati dell'università di Pechino, soprattutto perché - nel cambiare senso di rotazione - pare che il nucleo si stia fermando. Infatti, come sostiene lo studio pubblicato sulla rivista Nature Geoscience il 23 gennaio di quest'anno, il nucleo terrestre ha già da tempo rallentato il suo moto rotatorio, fino ad arrivare a fermarsi momentaneamente, in vista poi di riprendere a ruotare nel verso opposto. Ovviamente quando si parla di nucleo "fermo" non significa che sia immobile, ma che sta ruotando su se stesso esattamente alla stessa velocità della Terra, sincronizzandosi quindi con la crosta terrestre.
Si tratta di un fenomeno che riguarda il cuore della Terra, coinvolgendo una zona interna di raggio 1.200 chilometri (praticamente grande quanto Plutone): ma che cosa comporta concretamente per la nostra quotidianità? E potremo effettivamente accorgerci di qualcosa? Andiamo con ordine.
Un fenomeno non così raro
Il nucleo del nostro pianeta è composto da due strati differenti, di cui quello più esterno è responsabile della formazione del campo magnetico terrestre. Grazie alla sua composizione e all'essere allo stato liquido, costituisce una sorta guscio fluido che avvolge lo strato più interno, che invece è solido e composto da metalli, a partire dal ferro.
Già diverse ricerche scientifiche in passato, a partire dagli anni Sessanta del Novecento, hanno confermato che la rotazione del nucleo del nostro pianeta non è costante, infatti questo moto rotatorio può avvenire più o meno rapidamente rispetto al mantello ed è influenzato proprio dal campo magnetico generato dagli strati superiori (ossia dal nucleo esterno e dal mantello). Ma c’è di più: il nucleo interno può anche fermarsi e, come anticipato, invertire la propria direzione di rotazione.
Ebbene, proprio in questo periodo si sta verificando tale fenomeno, destando la curiosità degli esperti. In realtà si tratta di un evento non particolarmente raro, in quanto il nucleo terrestre ha un ciclo di variazione della rotazione lungo tra i 60 e i 70 anni, quindi con cambi di direzione ogni 30 o 35 anni. Una conoscenza che oggi abbiamo grazie all'analisi delle onde sismiche che attraversano il nucleo della Terra, le quali ci permettono di stabilire come e quanto stia ruotando.
Questa inversione del senso di rotazione della parte più interna del pianeta potrebbe – almeno in linea teorica – influire sulla durata del giorno. Tutto ciò si verifica perché il nucleo interno è collegato sia al nucleo esterno sia al mantello tramite interazioni elettromagnetiche e gravitazionali, quindi il suo cambio di rotazione può avere un effetto sul movimento degli altri due strati, perciò sul nostro pianeta nel complesso. Probabilmente anche il livello dei mari e il clima potrebbero essere lievemente influenzati da questo cambio di rotazione.
A oggi si tratta solamente di ipotesi, per questo motivo saranno necessari ulteriori studi e indagini più approfondite prima di capire esattamente quale (piccolo) effetto tutto ciò potrebbe determinare. Insomma: niente di cui preoccuparsi. È bene precisare, infatti, che tutto questo non ha un grande impatto sulla nostra quotidianità. Di fatto, oltre a lievi modificazioni della durata del dì e della notte, si possono verificare cambiamenti nelle osservazioni geofisiche, riguardo la temperatura, la distribuzione del calore e quella del campo magnetico. Ma nulla che, nella vita di tutti i giorni, abbia effetti apprezzabili.