L'Italia e l'Europa stanno riscoprendo i tram
Il trend della sostenibilità e quello della riduzione delle emissioni nocive coinvolgono in modo sempre più decisivo il settore dei trasporti. Dopo il boom della micro-mobilità elettrica durante la pandemia, la riorganizzazione del traffico urbano sta determinando pura una rinascita (o quantomeno una riscoperta) dei tram. Un mezzo su rotaia particolarmente ecologico, in grado di fornire una valida alternativa ai più tradizionali trasporti pubblici urbani. Alcune città, tra cui Milano, sono state anticipatrici il fenomeno, ma ora questa tendenza sta coinvolgendo la maggior parte delle grandi città europee.
Un ritorno alle origini, per l'ambiente e non solo
Fino a qualche decennio fa, i tram erano un mezzo di trasporto molto utilizzato e apprezzato, ma dopo gli anni Cinquanta del secolo scorso hanno progressivamente perso popolarità, soprattutto a favore dell’utilizzo di mezzi su gomma come automobili e autobus.
Da qualche anno, però, qualcosa sta iniziando a cambiare, tanto che sempre più metropoli del Vecchio continente stanno adottando una politica di rilancio delle tranvie. Questo mezzo di trasporto elettrico, tradizionale e moderno assieme, sembra essere un ottimo modo per favorire la transizione ecologica e la riduzione dell’inquinamento. Inoltre, permette di raggiungere quei luoghi meno accessibili dove autobus e treni non riescono ad arrivare, agevolando anche i percorsi turistici e gli spostamenti nei luoghi più nascosti delle città. E come non pensare, in proposito, al celeberrimo caso di Lisbona, in Portogallo.
La riduzione dell’inquinamento, peraltro, è ormai da qualche anno una priorità per tutte le amministrazioni locali e nazionali. In particolare, secondo l’accordo di Parigi, le istituzioni europee si sono impegnate ad azzerare le emissioni nette di anidride carbonica entro il 2050. E proprio in questo contesto va inserita la rinascita dei tram, alimentati con energia elettrica che a sua volta può derivare da fonti rinnovabili (dunque del tutto green), e che in tutti i casi non contribuisce alle emissioni nocive all'interno dei contesti urbani. Migliorando dunque la qualità dell'aria in città.
Si tratta di sicuro di un'alternativa che non ha nulla da invidiare agli altri mezzi pubblici sia per funzionalità sia per adattabilità, ma soprattutto la riscoperta dei tram ha lo scopo di ridurre l’utilizzo dei mezzi privati, fornendo un tipo di trasporto cittadino che non risente del traffico congestionato degli orari di punta e che viaggia su una linea completamente autonoma.
Tanti punti a favore, e qualcuno contro
Ma la sostenibilità non è l'unico vantaggio dei tram. Oltre alla già citata riduzione del traffico urbano (con tutto ciò che determina in termini di tempo risparmiato, decongestionamento delle città e minor numero di vetture in circolazione) ci sono anche vantaggi a cascata dal punto di vista dell’inquinamento acustico, perché i tram di nuova generazione non provocano più quei rumori fastidiosi tipici dei mezzi anni Cinquanta. Anzi, tutti gli spiacevoli crepitii sono oggi del tutto spariti, e come gli altri mezzi elettrici anche i tram sono molto silenziosi.
Ovviamente, però, le linee tranviarie non possono ambire a sostituire del tutto la metropolitana delle grandi città, né a diventare il mezzo d'eccellenza per la mobilità urbana. La metropolitana, infatti, permette il trasporto di molti più passeggeri contemporaneamente, mentre il tram lavora su numeri ben più piccoli, dell'ordine della decina di persone. Il rovescio della medaglia è che la costruzione di una linea per tram è meno complicata e più economica: insomma, la tranvia può costituire una valida alternativa alla metropolitana, soprattutto nel caso degli spostamenti brevi o nelle zone impervie.
Da non sottovalutare è anche l’aspetto della riqualificazione del territorio, perché le modifiche alla viabilità possono permettere la creazione di nuove aree pedonali. Infine, per molte persone il tram è affascinante, più apprezzabile rispetto a un autobus e soprattutto con la possibilità di ottenere un livello di comfort con pochi eguali nelle aree urbane.
Da Milano al resto d'Europa
Tra le città che stanno favorendo la rinascita dei tram spicca il capoluogo della Lombardia. Negli ultimi anni sono state attuate opere di riqualificazione di numerose banchine, interventi di ampliamento delle linee tranviarie già esistenti e progetti per la realizzazione di nuovi tratti. Tutto questo con lo scopo di riorganizzare il traffico cittadino, favorendo l’utilizzo di un mezzo di trasporto storico della città di Milano ma che con il tempo è stato progressivamente sostituito. Questo cambiamento non riguarda però il solo centro della città, ma anche la periferia e le vie di collegamento che congiungono il capoluogo con le aree della provincia di Monza e Brianza.
Segue a ruota anche Palermo, la cui amministrazione ha dichiarato di voler creare 3 nuove linee tranviarie già entro il 2024. Anche Torino è pronta a investire in maniera significativa per la riorganizzazione del sistema dei traporti urbani, aggiungendo almeno una nuova linea adibita ai tram e incentivando l’utilizzo di questo mezzo a discapito di quelli più inquinanti.
Ma la rinascita dei tram non riguarda solamente le città italiane, e come anticipato è un fenomeno che coinvolge la maggior parte delle grandi aree urbane europee. A partire dalla Spagna, che ha annunciato di investire 20 milioni di euro per riorganizzare la linea tranviaria di Siviglia. Poi ci sono pure Germania, Francia, Portogallo e tanti altri paesi europei che stanno riportando a nuova vita i tram, il più delle volte ricostruendo (con tecnologie d'avanguardia) linee tranviarie in disuso da anni e dal grande valore storico.