Iss: dipendenza web, aumentati i casi in pandemia. 99 i centri specializzati
In questi due anni di pandemia sono aumentati i casi si dipendenza dal web. A dirlo è il nostro Istituto superiore di sanità (Iss) che, parlando dei rischi di dipendenza dal web, fornisce anche indicazioni per trattare i disturbi legati all'uso eccessivo di internet.
Con Covid e restrizioni aumenta la dipendenza dal web: lo dice l'Istituto Superiore di Sanità
Pandemia e lockdown: i due termini che nell'ultimo biennio hanno cambiato il nostro modo di vivere, costringendoci a trascorrere intere giornate chiusi tra le mura domestiche. Questo ha portato moltissime persone a passare ore e ore incollati davanti al pc, facendo crescere l'attenzione dell'Iss verso un fenomeno sempre più dilagante, ovvero la dipendenza dal web.
Stando a quanto riportato dall'Istituto superiore di sanità gli utenti più a rischio sarebbero quelli con fasce d'età comprese tra 15-17 anni e 36-45 anni. Per loro, e per quelli che in qualsiasi fascia d'età sentono di non riuscire più a fare a meno della rete, sono disponibili centri specializzati, la cui mappatura è stata realizzata con un progetto ad hoc.
Cmm Rete senza fili: tante connessioni possibili
Si chiama "Cmm Rete senza fili: tante connessioni possibili" il progetto elaborato dal Centro nazionale dipendenze e doping dell'Iss. La mappatura geolocalizzata e interattiva, realizzata nell'ambito del progetto, consente di individuare velocemente i 99 Centri di aiuto per le dipendenze specializzati, che già al dicembre dello scorso anno avevano in cura 3.500 pazienti affetti da disturbi legati all'uso di internet.
Di questi 99 centri, 83 fanno parte del Servizio sanitario nazionale (strutture Ssn), mentre 16 fanno capo al privato sociale, che forniscono prestazioni a tariffe agevolate, di poco superiori al ticket Ssn e inferiori a quelle praticate dalla libera professione.
Tra le figure professionali presenti nelle strutture vi sono psicoterapeuti (29%), assistenti sociali (16%), educatori professionali (16%), medici specialisti in neuropsichiatria o psichiatria (15%).
Le attività dei centri vedono impegnati medici specialisti e operatori a fornire sostegno psicologico al paziente, nel 93% dei casi, seguito dalla psicoterapia individuale, con il 91% di casi.