Insolazione e colpo di calore sono la stessa cosa? Quali sono le differenze e come intervenire
L'insolazione e il colpo di calore sono eventi rischiosi tipici dell'estate, ma che differenza c'è tra i due? Come si distinguono, quali sono i sintomi e quando è opportuno consultare un medico?
Insolazione e colpo di calore, che cosa sono
Il grande caldo che sta colpendo vaste aree del nostro pianeta da più di un mese può essere molto pericoloso e non va dunque sottovalutato. La prolungata esposizione alle alte temperature può facilmente portare a un'insolazione, che può evolversi in un colpo di calore. Quest'ultimo, in particolare, è molto pericoloso perché mette a repentaglio addirittura la vita. Negli Stati Uniti ogni anno si registrano più di 600 morti a causa di temperature superiori alla media o per il clima insolitamente umido. Sapere come gestire questa instabilità climatica e come comportarsi risulta dunque fondamentale per la propria salute.
Il colpo di calore, come detto, è più pericoloso dell'insolazione ed è il solo tra idue episodi a poter causare gravi danni all'organismo. Si tratta del caso patologico più grave legato alla sovraesposizione al calore e si verifica quando la temperatura corporea raggiunge o supera i 40 gradi. Intervenire subito è di vitale importanza, altrimenti il colpo di calore può danneggiare organi e apparati come il cervello, il sistema nervoso, quello circolatorio, il fegato, i polmoni, i reni, il tratto digestivo e la muscolatura. Per evitare di giungere a simili esiti, è opportuno fermare l'insolazione non appena si presentano i sintomi. L'insolazione è appunto lo stadio precedente al colpo di calore ed è meno grave, dunque per sedarlo basta riposare e reidratarsi. Qualora ciò non bastasse, sarebbe necessario un intervento medico per scongiurare il progredire dei sintomi e, appunto, il colpo di calore.
Insolazione e colpo di calore, sintomi e come prevenirli
Tutto nasce da una serie di sintomi che dovrebbero fungere da campanello d'allarme; l'insolazione si può infatti manifestare con crampi muscolari, un battito cardiaco rapido ma debole, debolezza, nausea o vomito, vertigini, sudorazione elevata, mal di testa, pelle più fredda e umida e, talvolta, anche urina di colore scuro. Se ignorati, questi sintomi possono peggiorare e portare al colpo di calore.
Le espressioni più chiare sono l'innalzamento della temperatura corporea a 40 gradi, una forte accelerazione del battito cardiaco, confusione, agitazione, biascicamento, convulsioni e perdita di conoscenza. Quando si cominciano a presentare i primissimi sintomi, è necessario allontanarsi dal sole e dalle fonti di calore, idratarsi molto sia bevendo che bagnando il proprio corpo con acqua fresca, rimuovere uno o più capi d'abbigliamento e riposarsi. Come già detto, in caso di persistenza del malessere, contattare il proprio medico è assolutamente necessario.
Ma come si può incappare in un colpo di calore? Per rispondere bisogna chiarire che esistono due tipi di questa malattia: il colpo di calore da sforzo e quello non da sforzo. Il primo caso si verifica nei soggetti il cui corpo non riesce ad adattarsi all'aumento della temperatura durante l'esercizio fisico. Il tutto si verifica nel giro di poche ore e colpisce maggiormente chi trascorre molte ore all'aperto.
Il colpo di calore non da sforzo, come suggerisce il nome, non ha a che fare con l'esercizio fisico ma si manifesta negli organismi che non riescono ad adattarsi al caldo al di là delle attività in corso. Sono particolarmente soggetti a questa variante gli anziani, i malati cronici e i bambini. I sintomi si presentano dopo qualche giorno in condizioni di caldo estremo, basta restare in casa senza alcun tipo di aria condizionata o refrigerio e, così facendo, i soggetti più fragili possono ammalarsi. A ogni modo le regole per proteggersi dal caldo sono sempre valide e andrebbero seguite in maniera scrupolosa, evitando la sovraesposizione ai raggi solari e al sovraccarico per il proprio corpo.