Influenza intestinale 2023, boom di casi in Italia: sintomi, quanto dura e cosa fare
A quanto pare siamo già alle prese con l'influenza, soprattutto quella intestinale. Si contano quasi 80 mila i casi di influenza in una settimana - un vero e proprio boom di contagi in Italia - e nello specifico si parla soprattutto di casi di influenza intestinale. Cosa sta succedendo? Quali sono i sintomi e quanto durano i disturbi? Ecco tutte le informazioni utili.
Casi di influenza e influenza intestinale 2023: un po' di numeri
Come ogni anno siamo già alle prese, in questo periodo, con i virus parainfluenzali tanto che si parla già di boom di casi di influenza intestinale 2023. Ci sono già in circolo - secondo le recenti stime - ben 262 virus parainfluenzali tra tipi e sottotipi e si stima che si potrebbe arrivare a ben 10 milioni di casi di parainfluenza durante il prossimo inverno.
Come è inoltre emerso dalle dichiarazioni rilasciate all'Adnkronos Salute dal virologo Fabrizio Pregliasco: "In questo periodo si possono stimare 60-80mila casi a settimana di forme parainfluenzali, un terzo delle quali riguardano proprio stomaco e intestino”.
Influenza intestinale 2023: i sintomi a cui prestare attenzione
Quali sono i sintomi dell'influenza intestinale 2023? Come la si può riconoscere? Nei vari casi di infiammazione delle pareti dell’intestino causata da virus o, più raramente, batteri o altri parassiti, i pazienti hanno lamentato oltre a nausea, vomito e diarrea, anche:
- crampi addominali
- dolore all'addome
- malessere generale
- perdita di appetito
- febbre
- dolori muscolari
- mal di testa.
Quanto tempo durano i disturbi e quali cure adottare?
L'influenza intestinale 2023 ha una durata di circa 5 giorni. Il tempo varia da soggetto a soggetto e dalle cure che si mettono in atto. E' sempre bene rivolgersi al proprio medico di base, soprattutto se occorre iniziare una terapia farmacologica. In generale, però, come evidenziato da Pregliasco, salvo complicazioni o casi clinici delicati, per poter curare l’influenza intestinale 2023 occorre "l’automedicazione responsabile". In che modo? Facendo uso di farmaci sintomatici che devono attenuare i disturbi, ma non azzerarli. Occorre infatti monitorare l’andamento della malattia e soprattutto dare modo all'organismo di avere il tempo di reagire al virus parainfluenzale contratto.