Ictus: rischio più alto col caldo estremo, +7% per le “notti tropicali”
Undici casi su 1.000. Il meteo estremo con picchi di caldo ma anche di freddo è all’origine di più di un caso su cento di ictus cerebrale, di natura ischemica o emorragica.
La pericolosità in questo campo degli sbalzi termici, collegata agli effetti del cambiamento climatico in atto, come riporta La Repubblica, è stata presa in esame da uno studio della Harvard T.H. Chan School of Public Medicine, pubblicato sulla rivista Stroke.
Più ictus con temperature estreme
"Man mano che le temperature diventano più estreme prevediamo un aumento degli ictus mortali”, spiega il coordinatore dello studio Barrak Alahmad, “e anche una crescente disparità nella mortalità per ictus tra Paesi ad alto e basso reddito, poiché questi ultimi probabilmente subiranno il peso maggiore del cambiamento climatico".
È stata analizzata un’ampia mole di dati, partendo da quelli del Multi-Country Multi-City Network, un consorzio globale di salute ambientale, ed è stato costruito un vero database multinazionale e multiregionale sulla mortalità, composto da oltre 3,4 milioni di decessi per ictus ischemico e oltre 2,4 milioni di decessi per ictus emorragico segnalati tra il 1979 e il 2019 in 522 città in 25 Paesi.
Donne e anziani più a rischio
Non solo c’è un’altra ricerca che si concentra proprio sulle ondate di calore. Effettuata dell'Helmholtz Monaco di Baviera e dell'Ospedale universitario di Augusta, pubblicata su European Heart Journal e riportata sempre da La Repubblica, si dedica anche alla pericolosità delle “notti tropicali”, quelle con caldo e umidità insopportabili, che fanno aumentare significativamente il rischio di ictus.
Lo studio coordinato da Cheng He ha analizzato i dati di circa 11.000 ictus in 15 anni mostrando come il caldo estremo notturno aumenta il rischio di ictus del 7%. Gli anziani e le donne risultano più a rischio.
La ricerca mostra che con il progressivo incremento delle temperature notturne, provocato dal riscaldamento globale, aumenta in parallelo anche il numero di casi di ictus. In un’area presa in esame, dal 2006 al 2012 gli ictus sono cresciuti di due unità all’anno, dal 2013 al 2020 di 33.