Fungo psichedelico: potrebbe aiutare contro la depressione con la psilocibina
Un componente psichedelico presente in alcuni funghi allucinogeni potrebbe aiutare le persone che soffrono di depressione: secondo uno studio citato da vari media internazionali, infatti, la psilocibina sarebbe capace di favorire le interconnessioni tra diverse aree del cervello, facilitando così le persone affette da depressione nel fissarsi di meno su pensieri negativi.
Una (possibile) soluzione innovativa
La psilocibina agirebbe in modo differente rispetto agli attuali antidepressivi, rendendo il cervello più flessibile: l’attività cerebrale delle persone affette da depressione tende a diventare più rigida, e la psilocibina sembra contribuire a “liberare” il cervello in un modo finora non possibile con gli antidepressivi. A spiegarlo sul Guardian è il professor David Nutt, direttore dell’Imperial Centre for Psychedelic Research.
L’effetto dura tre settimane
Lo studio mostra come le persone che rispondono positivamente alla terapia con la psilocibina mostrano un miglioramento nella connettività cerebrale: non solo durante il trattamento, ma fino a tre settimane dopo. E questo effetto è associato a un miglioramento dello stato depressivo. I ricercatori però lanciano un importante avvertimento: anche se i risultati dello studio sono incoraggianti, le persone affette da depressione non devono cercare di automedicarsi con i funghi allucinogeni, soprattutto al di fuori di trial clinici.