Nuovo allarme per i pesticidi nella frutta: ecco quella più a rischio
La contaminazione della frutta fresca con pesticidi più pericolosi è cresciuta in modo significativo in Europa negli ultimi anni: a dirlo è uno studio condotto negli ultimi 9 anni del Pesticide Action Network (Pan), secondo quanto riporta il quotidiano britannico The Guardian. A essere particolarmente colpite sono le mele e le more: un terzo di tutte le mele testate e la metà di tutte le more avevano infatti residui di pesticidi tossici, alcuni dei quali potrebbero essere associati a malattie come il cancro, i disturbi cardiaci e alcune deformità alla nascita.
I frutti più contaminati
Non sono però solo le mele e le more a essere contaminate: tracce di pesticidi sono state trovate anche nel 32% dei kiwi nel 2019 (contro il 4% nel 2011) e nella metà delle ciliegie (contro il 22% nel 2011). In totale sono stati analizzati circa 100mila campioni di frutti coltivati in Europa, e la contaminazione da pesticidi è cresciuta del 53% nei nove anni: quasi un terzo di tutti i campioni è risultato contaminato nel 2019. I frutti su cui sono state rinvenute più spesso tracce dei pesticidi sono le more (51%), le pesche (45%), le fragole (38%), le ciliegie e le albicocche (35%). Per quanto riguarda le verdure invece le più contaminate sono il sedano (50%), il sedano rapa (45%) e il cavolo (31%).
"Scioccante"
Il Guardian ha intervistato a riguardo il professor Nicole Van Dam del German Centre for Integrative Biodiversity Research, che ha descritto lo studio come “scioccante”, per poi chiedersi: “Qual è il punto di mangiare salutare se cibi come frutta e verdura sono spruzzati con tossine?”. Il portavoce di Pan, Salomé Roynel, ha invece commentato: “I consumatori sono in una posizione strana. Viene detto loro di mangiare frutta fresca, che è speso contaminata con residui di pesticidi tossici collegati a seri rischi per la salute”.