Disturbi del sonno prima dell'insorgere del morbo di Parkinson?
Esiste un legame scientifico tra i disturbi del sonno e il morbo di Parkinson. I risultati di uno studio condotto dalla Parkinson’s progression markers initiative hanno messo in mostra come il 41% dei pazienti affetti da questa patologia neurodegenerativa abbia mostrato - già prima della diagnosi di Parkinson - problemi comportamentali nella fase di sonno rem.
Inoltre, si stima che più della metà delle persone che soffre di disturbi durante il riposo sviluppi la malattia di Parkinson entro 10-12 anni al massimo. Si tratta di un'intuizione che potrebbe permettere ai ricercatori di comprendere meglio le dinamiche del morbo di Parkinson. Ovviamente si avrebbero grandi benefici dal potere iniziare una terapia clinica in uno stadio precoce della malattia, prima ancora dello sviluppo dei sintomi. Col tempo, si potrebbe anche riuscire a trovare delle terapie in grado di modificare il decorso, e ritardare o evitare del tutto lo sviluppo della patologia.
Il sonno rem come indicatore del Parkinson
Facciamo un passo indietro. Il morbo di Parkinson è una malattia degenerativa a carico del sistema nervoso centrale che colpisce milioni di uomini e donne in tutto il mondo: in Italia ne soffrono circa 250mila persone. Tra i sintomi più frequenti ci sono tremori o agitazioni di alcune parti del corpo, movimenti rallentati (bradicinesia), rigidità e riduzione della flessibilità muscolare. Insomma, si tratta di una patologia che determina conseguenze serissime sulla salute e il benessere dei pazienti, costretti a fare i conti con un disturbo per cui ancora non esiste una cura e che tende a peggiorare con il passare del tempo.
Qualcosa però si sta muovendo e i disturbi del sonno potrebbero costituire un ottimo spunto per indagare la malattia e sviluppare una possibile cura. L’attenzione è rivolta soprattutto alla fase rem, ossia quando - di norma - si verifica una serie di momentanei cambiamenti fisiologici nella persona: accelerazione del battito cardiaco, aumento della pressione arteriosa e respiro irregolare. Inoltre, si manifesta una sorta di paralisi muscolare, con una perdita del controllo del nostro corpo.
Alcune persone proprio durante questa fase del sonno manifestano dei disturbi comportamentali, con movimenti incontrollati o pronuncia di parole o suoni senza un significato preciso. Queste problematiche, come anticipato, possono costituire un indizio - o forse anche di più - per individuare precocemente persone affette da disturbi degenerativi del sistema nervoso centrale, come il morbo di Parkinson o anche l'Alzheimer.