Covid, chi deve fare la quinta dose del vaccino?
Torna l'ombra del covid, con i recenti e numerosi casi di ricoveri e decessi in Cina che non ci permettono di stare tranquilli si torna a parlare di vaccini: chi deve fare la quinta dose?
Quinta dose vaccino anti-covid: chi deve farla?
Il covid ha certamente allentato la sua morsa nel corso dell'ultimo anno e molte restrizioni non sembrano essere più necessarie. Mascherine e gel igienizzanti sono caduti in disuso e la stessa sorte ha avuto anche il vaccino. Con i nuovi casi in Cina però, l'allerta è tornata a salire. Nel Paese in cui tutto è cominciato tra il 2019 e il 2020, sono numerosissimi i ricoveri e i decessi negli ultimi giorni ed è lecito chiedersi se un'ulteriore ondata di coronavirus, più aggressiva delle più recenti, arrivi anche da noi.
Ad ogni modo bisogna difendersi e i vaccini, a oggi, sono il metodo più efficace per evitare le gravi complicanze da covid. Non eviteranno magari al 100% il contagio, ma indeboliranno l'impatto del virus sul nostro organismo, salvandoci così la vita. Per questo motivo si torna a parlare del richiamo del vaccino, ossia della quinta dose: ma chi deve farla? Un comunicato congiunto del Ministero della Salute, dell'Istituto superiore di Sanità, dell'Agenzia italiana del farmaco e del Consiglio superiore di Sanità risalente a ottobre espone le indicazioni per il booster. Al fine di realizzare un ulteriore consolidamento della protezione nei confronti delle forme gravi dell'infezione e nel rispetto del principio di massima precauzione, si invitano caldamente alcune categorie a sottoporsi al richiamo del vaccino a mRna bivalente, efficace anche contro le sottovarianti di Omicron.
Ci sono alcuni soggetti particolarmente fragili che hanno bisogno di essere protetti: nello specifico, l'invito è rivolto a tutti gli over 80, agli ospiti delle strutture residenziali per anziani e a tutti gli over 60 con patologie pregresse e che hanno già ricevuto una seconda dose di richiamo con vaccino a mRna non bivalente. La quinta dove deve essere somministrata almeno 120 giorni dopo l'ultimo richiamo o l'ultimo contagio considerando come data di riferimento quella del primo tampone positivo. Non ci sono controindicazioni per i soggetti che si sono sottoposti ad altri vaccini per patologie diverse dal covid, poiché non vanno in contrasto e possono coesistere tranquillamente, eccezion fatta per quello per il vaiolo delle scimmie, che deve essere somministrato almeno a 28 giorni di distanza da quello per il covid. Per questo motivo gli esperti sanitari consigliano vivamente di sottoporsi, nell'ambito della stessa seduta, sia al vaccino anti-covid che a quello antinfluenzale.