Con El Niño la Terra rischia temperature record e più eventi estremi fino a giugno
La Terra ha la febbre e, oltre ai cambiamenti climatici, ci pensa anche il fenomeno climatico detto El Niño a peggiorare la situazione, con la possibilità di un grado in più rispetto alle sue medie precedenti. Aumenta anche la probabilità di eventi estremi. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports e guidato dall'Accademia Cinese delle Scienze Meteorologiche.
El Niño, attualmente in corso, si verifica in media ogni cinque anni, con un forte riscaldamento delle acque superficiali dell'Oceano Pacifico centro-meridionale e orientale, in particolare nel periodo compreso fra dicembre e gennaio, con effetti tutto il pianeta. I ricercatori cinesi, guidati da Ning Jiang e Congwen Zhu, hanno simulato i suoi effetti di fino a giugno 2024.
El Niño: le aree più colpite
Fra le aree che si prevedono più colpite ci sono il Golfo del Bengala, le Filippine e il Mar dei Caraibi e le aree dell’Amazzonia e dell’Alaska. In tutte aumenta la probabilità di incendi, cicloni tropicali e ondate di caldo anomalo. Ma tutto il pianeta risente degli effetti di questo fenomeno climatico periodico che va inserirsi nella situazione già critica del riscaldamento globale.
"Com'è noto, è già in corso una tendenza di lungo periodo che vede le temperature globali in aumento per effetto del cambiamento climatico provocato dalle attività antropiche", commenta parlando con l'Ansa Lorenzo Giovannini, fisico dell'atmosfera dell'Università di Trento. "A questa tendenza si va a sommare la variabilità naturale, che può provocare oscillazioni in un senso o nell'altro. Una di queste variabili, forse la più importante, è proprio El Niño: è infatti assodato che gli anni nei quali si verifica questo fenomeno sono caratterizzati da temperature più alte".
Dopo il picco di caldo arriva La Niña
"Secondo le ultime previsioni fornite dalla Noaa, l'Agenzia nazionale statunitense per gli oceani e l'atmosfera, tuttavia, El Niño si sta già avviando verso la sua fine. In tarda primavera o inizio estate potrebbe avvenire il passaggio a La Niña, che provoca invece un raffreddamento delle acque del Pacifico".
Il “fratello”, intanto, in senso opposto, potrebbe portare a una crescita delle temperature medie superficiali di tutto il globo. Un El Niño tra “moderato” e “forte”, secondo la ricerca, può provocare con una probabilità del 90% un aumento da 1,03 a 1,20 gradi rispetto alla media del periodo usato come riferimento 1951-1980.