Clima sempre più tropicale in Italia ed Europa: c'è il rischio di nuove malattie infettive?
Nelle ultime settimane abbiamo osservato con i nostri occhi come il cambiamento climatico ha stravolto le nostre vite. Il clima sembra impazzito e la conferma arriva guardando la televisione e i servizi dedicati agli incendi divampati in Sicilia e sull'Isola di Rodi per il troppo caldo. Oppure basterebbe guardare l'ondata di maltempo che ha travolto il Nord Italia con grandinate da record e trombe d'aria che hanno piegato regioni come il Veneto e la Lombardia. L'allarme è sotto gli occhi di tutti, ma la tropicalizzazione del clima apre anche un altro terribile scenario: quello delle malattie infettive.
Clima tropicale e malattie infettive: scatta l'allarme dengue in Europa
Con un clima sempre più tropicale in Italia e in Europa, si profila un altro rischio da non sottovalutare: il proliferare di nuove malattie infettive non originarie dei nostri paesi. Pensiamo a malattie come West Nile, Dengue, Chikungunya e Zyka che potrebbero diffondersi trovando proprio nel clima tropicale un ottimo alleato. Il riscaldamento globale ha fatto crescere il numero di zanzare, vettore di malattie e virus al punto che l’Organizzazione mondiale della sanità ha precisato che la metà della popolazione mondiale è rischio.
La malattia da dengue ha fatto registrare dal 2020 al 2022 un aumento considerevole di casi: circa 4,2 milioni di contagi. Se il virus dengue prima era un problema dell’Africa e Asia, ora è diffuso anche in Europa. L'Onu ha confermato: "la Dengue è la malattia tropicale a più rapida diffusione al mondo e rappresenta una minaccia pandemica".
Tropicalizzazione del clima e rischio concreto di nuovi virus e malattie in Italia ed Europa
L'allarme di un rischio di nuove malattie infettive in Italia ed Europa è stato rilanciato anche dal virologo Massimo Clementi. Il direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’ospedale San Raffaele di Milano ha sottolineato: "c’è una tropicalizzazione anche abbastanza evidente e un rischio concreto. Tutti i fenomeni che vediamo hanno un effetto sull’ecosistema globale e conseguentemente anche la presenza di possibili vettori di virus, le zanzare. Lo stesso West Nile è progressivamente arrivato nel nostro paese dal delta del Po, nella provincia di Rovigo, per poi passare via via in tutte le altre regioni prima del Nord e poi del Centro Italia".
Non solo, il virologo ha precisato e rassicurato: "non è ancora il momento dell’allarme, ma dell’attenzione. I dati ci dicono questo: fino a giugno di quest’anno tutti casi di Dengue, Chikungunya e Zyka sono stati casi di importazione per persone sono ritornate in Italia dopo viaggi. Da giugno in poi sono stati diagnosticati alcuni casi in Italia fortunatamente lievi. Dengue insieme a West Nile sono patologie trasmissibili dalla zanzare Aedes, ma quella che ci preoccupa di più è la prima che può dare una malattia emorragica e con sintomatologie neurologiche importanti". Infine ha concluso: "questi casi testimoniano che, qualora ci fosse una situazione climatica favorevole che il nostro paese ha già una situazione di vettori tale che può facilitare la diffusione delle infezioni. Non è un allarme, ma qualcosa da monitorare proprio perché il clima sta cambiando in maniera rilevante sotto i nostri occhi".