La battaglia per il clima passa dalle stelle marine
Il contrasto al cambiamento climatico è diventato una priorità in moltissimi paesi del mondo, ed è una lotta senza quartiere. Tra gli innumerevoli problemi da affrontare, a volte globali e altre con manifestazioni locali, c'è anche quello della scomparsa delle stelle marine girasole, una specie molto importante per l'equilibrio degli ecosistemi marini. Negli ultimi anni, infatti, questi animali predatori stanno progressivamente scomparendo, e questo causa un circolo vizioso e una reazione a catena dagli effetti devastanti non solo per gli oceani, ma più in generale per l'ambiente e per il clima del nostro pianeta.
Predatori temibili, ma fondamentali
Pycnopodia helianthoides, meglio nota some stella marina girasole, è una particolare specie di stella marina dalle dimensioni molto elevate. Gli esemplari possono raggiungere il metro di diametro, e possiedono un numero di raggi (in sostanza, tentacoli) variabile tra i 16 e i 24. A dispetto del loro nome vagamente romantico e tenero, si tratta di animali molto feroci, che si muovono a grande velocità per catturare le loro prede come ricci di mare, vongole, stelle marine di più piccole dimensioni, eccetera. Nella loro caccia non lasciano alcuno scampo, proprio grazie ai lunghi tentacoli di cui sono dotate. Vivono nelle foreste di kelp, o foreste di laminariali, composte da alghe brune giganti caratteristiche delle zone costiere degli oceani temperati e polari. Per esempio, se ne trovavano in grandi quantità nell'oceano pacifico e nei mari americani tra Alaska e California.
Meno stelle marine, più anidride carbonica
Questi abili predatori hanno un ruolo essenziale per il pianeta Terra: anzitutto per l’equilibrio degli ecosistemi marini, e inoltre perché incidono notevolmente sulla riduzione dell’impatto dell’inquinamento. Ma in che modo le stelle marine favoriscono la lotta al riscaldamento globale? Questi animali così preziosi vivono, come anticipato, a stretto contatto con le foreste sottomarine di alghe, e queste ultime svolgono un ruolo essenziale nell’assorbimento dell’anidride carbonica poiché sono ovviamente in grado di svolgere la fotosintesi clorofilliana.
La sopravvivenza delle alghe è strettamente collegata a quella delle stelle marine girasole. Infatti, una delle principali prede delle stelle marine sono i ricci di mare viola (Strongylocentrotus purpuratus), che si cibano delle radici con cui le laminariali si ancorano alle rocce. Sintetizzando, quindi, se diminuiscono le stelle marine aumentano i ricci di mare viola, i quali divorano le foreste di kelp determinando di conseguenza una minore capacità di assorbimento di anidride carbonica.
Qualche numero? In California, per esempio, a seguito della quasi totale scomparsa delle stelle marine girasole si è verificata una riduzione del 95% della foresta di kelp. Un esempio emblematico e drammatico di come sia stato rotto uno dei sottili equilibri che regolano gli ecosistemi viventi: basta un piccolo cambiamento, infatti, per causare danni irreparabili e devastanti.
Una terribile pandemia marina
Quello che preoccupa scienziati ed esperti di clima in tutto il mondo è soprattutto la rapidità con cui le stelle marine girasole stanno scomparendo. In particolare tra il 2013 e il 2017 si è registrato un crollo del numero di animali di questa specie a causa di un’epidemia di origine sconosciuta. In termini quantitativi, si ritiene che ne siano state uccise 5,57 miliardi, pari a circa il 91% della popolazione globale. Gli esemplari malati erano vittime di lesioni sempre più grandi e sparse per tutta la superficie del corpo, causando la perdita dei raggi e la progressiva incapacità di muoversi.
Nonostante non si conosca l’agente patogeno che ha causato questo disastro, si pensa che abbia influito negativamente - amplificatone gli effetti letali - l’aumento della temperatura media globale della Terra, e in particolare degli oceani. A certificare il pericolo a cui si sta andando incontro, l’Unione internazionale per la conservazione della natura ha dichiarato le stelle marine girasole criticamente in via d’estinzione.
Un nuovo modo per ripopolare gli oceani
Gli effetti negativi della scomparsa delle stelle marine girasole sono tanto pericolosi quanto gravi sia per gli ecosistemi marini sia per la lotta al cambiamento climatico. Per porre rimedio alla progressiva estinzione di questi animali è nata l’idea di allevarli in cattività, salvaguardando i pochi esemplari sopravvissuti all’epidemia che li ha sterminati durante il decennio scorso.
Come è facile intuire, le difficoltà pratiche sono parecchie, e la creazione di una nuova generazione di stelle marine girasole sfruttando la tecnologia della fecondazione in vitro è una vera e propria sfida. Dopo qualche tentativo non andato a buon fine, ora i primi risultati si stanno vedendo e alcuni esemplari hanno superato l’anno di vita. Ora l’obiettivo è ripopolare i mari e gli oceani, anche se il primo decisivo passo sarà identificare l’agente patogeno che ha scatenato la loro quasi-estinzione, e il secondo è trovare una soluzione per sconfiggerlo.