Caldo estremo, quando scatta l'allarme per il nostro corpo?
Quale è il limite di sopportazione umana del caldo? In questi giorni le colonnine di mercurio fanno registrare temperature roventi e ciò porta molte persone ad affrontare malesseri diffusi. Ma quand'è che la temperatura esterna diventa un vero e proprio pericolo per il nostro corpo? Uno studio rivela il "critical environmental limit", ovvero il limite oltre il quale il nostro organismo è a rischio.
Cambiamento climatico, i rischi per il nostro corpo
Le ondate di calore registrate negli ultimi giorni rischiano di rivelarsi un nemico pericolosissimo per il nostro organismo. Da tempo gli esperti puntano il dito contro i pericoli che l'aumento delle temperature causate dal cambiamento climatico può causare ai nostri organi. Il primo a risentirne è sicuramente il cuore, messo sotto stress da caldo eccessivo e umidità.
Nonostante si parli da anni dei rischi per la salute, non sono molte le ricerche volte a individuare il “critical environmental limit”, ovvero il limite di temperature e umidità oltre i quali il caldo può causare danni alla salute. Una delle più recenti è quella portata a termine da un gruppo di ricerca della Pennsylvania State University.
Quanto caldo il corpo riesce a sopportare?
Per stabilire la quantità di caldo che il corpo umano è in grado di regolare non bisogna tenere conto solo della temperatura registrata, ma anche della percentuale di umidità. Anche quest'ultima ha infatti un ruolo determinante nell'equazione "caldo - salute". Una volta raggiunto il limite il limite la temperatura corporea continuerà a salire senza che la sudorazione - sistema di termo-regolazione del nostro corpo - sia in grado di contenerla.
Per questo motivo gli scienziati non si sono limitati a calcolare la temperatura fornita dalle colonnine di mercurio, ma a misurarla "filtrata" da un panno imbevuto d'acqua, così da individuare i limiti di temperatura e umidità oltre il quale il sudore non evapora, causando un surriscaldamento del corpo.
Il team della PennState ha analizzato la risposta corporea di giovani adulti - in buone condizioni di salute - all’aumento di temperatura e umidità, misurando la temperatura corporea interna attraverso un "termometro ingeribile". Si tratta di una capsula ricoperta di silicone capace di inviare le rilevazioni a un apparecchio esterno.
Da questo esperimento è emerso che una temperatura di bulbo umido pari a 31 gradi (un sistema di misurazione dell'umidità) può essere sufficiente a causare il superamento del "critical environmental limit". I risultati dello studio - pubblicati sul Journal of Applied Physiology - abbassano quindi il precedente limite critico, pari a 35 gradi, emerso da un precedente studio.
Caldo estremo, quali danni per la salute?
In presenza di caldo estremo il cuore è il primo organo ad andare in difficoltà, poiché il suo lavoro aumenta con il maggior afflusso di sangue da gestire. Possono quindi verificarsi aritmie e palpitazioni che - nei casi più gravi - potrebbero sfociare in infarto e ictus da colpi di calore.
Le elevate percentuali di umidità aggravano la situazione, poiché impediscono al corpo di disperdere il calore attraverso il sudore. Le persone più a rischio sono principalmente anziani, bambini e cardiopatici, ma il colpo di calore può manifestarsi in chiunque, anche in persone sane. Tuttavia gli esperti hanno notato che - tra i soggetti senza patologie - sono le donne le più esposte, poiché solitamente il loro battito cardiaco è accelerato rispetto a quello degli uomini e potrebbe portare a scompensi più veloci.
Se poi parliamo di donne di costituzione piccola e in menopausa il rischio aumenta, a causa delle arterie più sottili e a una riserva coronarica inferiore, che le porta ad avere minor resistenza in condizioni di caldo estremo.