Calabroni, come proteggerci e cosa fare in caso di puntura
Entrare in contatto con i calabroni non è né raro né difficile, ma bisogna stare molto attenti alle loro punture, ecco quindi cosa bisogna fare per proteggerci e per curarci.
Come proteggerci dai calabroni
D'estate si tende a trascorrere più tempo all'aria aperta, magari a contatto con la natura. Ma ovunque ci siano fiori e piante, ci sono anche gli insetti e - tra questi - i calabroni. Si nutrono principalmente di linfa degli alberi e fogliame, ma non di rado attaccano altri insetti come le mosche e altri insetti, tra cui anche le api. Malgrado questa fama da predatore, il calabrone di solito non attacca l'uomo a meno che non venga provocato. Ciononostante, è ritenuto comunque un insetto nocivo e pericoloso, dunque la legge consente la distruzione dei nidi nelle vicinanze delle abitazioni. Ad ogni modo, prevenire è meglio che curare e per questo motivo sapere come comportarsi per evitare la puntura di un calabrone, risulta utile.
Il primo consiglio è quello di evitare di sostare a lungo vicino ad alberi o vegetazione in cui sono presenti i calabroni, poiché potrebbero considerarvi una minaccia per la scorta di cibo che stanno facendo. Se ne vedete uno, non tentate di scacciarlo via, ma allontanatevi con calma e senza agitarvi e, se avvistate un nido, chiamate i vigili del fuoco. Talvolta questi insetti possono nascondersi nell'erba ed è per questo che si sconsiglia di correre a piedi nudi nei prati, così da scongiurare un violento contatto involontario. Anche il modo di vestire può essere determinante; evitate abiti troppo larghi perché potrebbero favorire l'ingresso di un calabrone che poi, non trovando una via d'uscita, vi pungerebbe. E fate sì che i vostri vestiti non siano neanche di colori troppo vivaci, in quanto attirano gli insetti così come i profumi troppo dolci.
Cosa fare se si viene punti da un calabrone
Qualora questi consigli non bastassero e doveste ritrovarvi a fare i conti con la puntura di un calabrone, ci sono alcune informazioni che dovete conoscere per gestire al meglio la situazione. Partiamo col dire che il calabrone è dotato di un pungiglione liscio che raramente rimane sotto la nostra pelle, per cui può pungere ripetutamente contrariamente a quanto fanno le api. Ogni puntura è molto dolorosa poiché il pungiglione è provvisto di ghiandole che secernono veleno. Va detto, però, che non è letale in quanto la concentrazione di veleno nel pungiglione è abbastanza ridotta, ma può ugualmente causare reazioni allergiche e - in casi gravi - può portare a uno choc anafilattico, come nel caso delle vespe.
I sintomi possono essere svariati, dal semplice rigonfiamento locale con dolore fino alle palpitazioni, allo svenimento e al mal di testa. Qualora i sintomi risultino gravi e non si limitino al rossore nella zona della puntura, è opportuno chiamare un medico o il pronto soccorso. Intervenire subito, in attesa di un supporto più esperto, risulta importante: innanzitutto si consiglia di lavare bene la zona interessata con acqua e sapone per ridurre il dolore, dopodiché applicare del ghiaccio per limitare il gonfiore. Qualora il dolore risulti più intenso, si può ricorrere a pomate a base di cortisone o, in casi più gravi, agli antistaminici. Se a essere punta è una persona allergica, accertarsi che rimanga in posizione distesa oppure, se privo di sensi, che resti nella posizione laterale di sicurezza in attesa dell'arrivo di un medico o di un'ambulanza.