Boschi italiani a rischio, colpa di un insetto killer mangia-tronchi
Nuovo allarme per i boschi italiani, c'è un nuovo insetto che minaccia di distruggere gran parte dei nostri alberi: vediamo di cosa si tratta e quali possono essere le conseguenze.
Bostrico Tipografo, l'insetto killer dei boschi
Ricordate il Punteruolo rosso? È arrivato un insetto molto simile, che non prende di mira le palme ma interi boschi: è il Bostrico Tipografo. Si tratta di un coleottero parassita in grado di divorare gli alberi dall'interno, prediligendo gli abeti rossi. La Fao stima che questo insetto abbia già distrutto 14 milioni di alberi e che, data la sua voracità, rappresenti un rischio serissimo per le foreste italiane nella fascia alpina.
Coldiretti e Federforeste hanno sottolineato come gli insetti e le malattie delle piante comportino una perdita pari al 40% nei raccolti agricoli. I cambiamenti climatici sono, ancora una volta, complici di questo processo e del Bostrico Tipografo. Man mano che si alzano le temperature, infatti, gli abeti si indeboliscono e il parassita prende forza divorando i tronchi.
Proprio in primavera la situazione è particolarmente delicata, poiché il maschio di questo insetto si insinua sotto la corteccia degli alberi e si accoppia con la femmina. Questa, per deporre le loro uova (circa 80 per ogni covata), scava delle gallerie nel legno fino a 15 cm di profondità. Una volta schiuse le uova, le larve che ne nascono scavano a loro volta tunnel di 5 o 6 cm che utilizzano per trovare riparo e nutrirsi. Una volta cresciuti, questi insetti sferrano degli attacchi in massa che distruggono la pianta in pochissimo tempo.
Che cos'è il Bostrico Tipografo
Il Bostrico Tipografo è quindi un coleottero parassita in grado di scavare gallerie negli alberi per interrompere il flusso della linfa, prendendo di mira in particolare abete rosso o bianco, larice e pino silvestre uccidendo la pianta in poche settimane. Non è un insetto particolarmente grande, la sua lunghezza arriva a 5 mm e la sua forma è cilindrica, il colore è bruno. Quello che preoccupa davvero è l'impressionante velocità con cui ha cominciato a riprodursi e a diffondersi.
In Italia la zona più interessata è, al momento, quella dell'Alpe Cimbra nei pressi di Lavarone, in Trentino Alto Adige. Dopo la tempesta Vaia del 2018, infatti, in quest'area è rimasta a terra un'enorme quantità di legname, che in alcune zone non è stata recuperata. Proprio questo legname, secondo gli esperti, attirerebbe il Bostrico, che ha cominciato la sua proliferazione partendo dai tronchi a terra per poi arrivare alle piante ancora in vita. Gli esperti però danno responsabilità e colpe anche all'Unione europea, rea di aver effettuato controlli di frontiera inadeguati lasciando passare legname infetto e parassiti. Questa diffusione può rappresentare una catastrofe sia per i boschi del Trentino Alto Adige (ricco di abeti rossi) che per l'intero ecosistema forestale.
Dal lato economico, poi, il settore maggiormente a rischio è ovviamente quello del legno. L'industria italiana è leader in Europa, ma è costretta a importare comunque dall'estero oltre l'80% del legno necessario al fabbisogno del Paese. Risulta dunque estremamente urgente correre ai ripari e adottare misure valide per evitare che il deficit commerciale aumenti. Dopo il punteruolo rosso, la Xylella, la cimice asiatica e la cocciniglia, l'industria italiana si prepara ad affrontare un nuovo nemico silenzioso e potenzialmente devastante.