Bonus del 2022: ecco tutte le agevolazioni prorogate
Anche il 2022 sarà un anno di grandi agevolazioni fiscali per l'edilizia. Con la legge di bilancio, approvata e pubblicata in Gazzetta ufficiale il 30 dicembre scorso, sono state chiarite in dettaglio le proroghe dei vari bonus riguardanti la casa. Vale a dire, tutti quegli incentivi, quegli aiuti e quegli sconti per favorire lo svolgimento di lavori edili (più o meno importanti) su immobili di varie dimensioni e caratteristiche.
La proroga del superbonus al 110% fino al 2025
Il cosiddetto superbonus del 110% per l’efficientamento energetico degli immobili è stato prorogato fino al 31 dicembre 2025, anche se la percentuale di sgravio tenderà a diminuire progressivamente nel corso degli anni. Per il prossimo biennio tutto rimarrà invariato, con un’agevolazione del 110% di tutte le spese sostenute entro la fine del 2023. Si passerà poi al 70% nel 2024, quindi al 65% per il 2025.
Insieme all'intervento trainante, sarà possibile estendere l’incentivo anche a interventi secondari, come per esempio la realizzazione di strutture per la ricarica dei veicoli elettrici. In questo caso, lo sconto fiscale varia in base alle caratteristiche dell’edificio (con differenze tra condomìni, edifici plurifamiliari e unifamiliari) e ha lo scopo di incentivare la mobilità sostenibile attraverso l’acquisto non solo di veicoli elettrici, ma anche di altri mezzi ecologici come ibridi o plug-in ricaricabili. Rientra nel superbonus del 110% anche la realizzazione del cappotto termico, fondamentale per limitare la dispersione del calore domestico e quindi ridurre consumi energetici, bollette ed emissioni climalteranti.
Sono state prorogate anche le possibilità di ricorrere alla cessione del credito a banche o altri intermediari finanziari e di beneficiare dello sconto direttamente in fattura, mentre è stato cancellato il limite Isee di 25mila euro annui.
Sisma-bonus, ecobonus e bonus ristrutturazione
Nella legge di bilancio 2022 è prevista la riconferma del sisma-bonus, ossia la detrazione - variabile in base alla zona di rischio dove si trova l'edificio - riservata a coloro che effettuano lavori per mettere gli immobili in sicurezza o per renderli più resistenti ai fenomeni di natura sismica.
Sempre facendo riferimento allo stesso provvedimento, resteranno in vigore fino al 2024 anche l’ecobonus in versione classica e il bonus ristrutturazione. Il primo è una misura promossa dal Ministero dello sviluppo economico per lo svolgimento di interventi di riqualificazione energetica di edifici già esistenti, nei casi dove non sia possibile sfruttare il superbonus 110%. Per esempio, rientrano nell’ecobonus classico gli interventi per la realizzazione di impianti di climatizzazione invernale e caldaie di vario genere, la costruzione di infissi e finestre, le opere di coibentazione dell’edificio e quelle per l’efficientamento termico. Insomma, viene scontata fiscalmente una serie di interventi con lo scopo di ridurre lo spreco di energia e rendere le abitazioni più efficienti, così da rispondere alle esigenze di regolazione della temperatura in maniera sostenibile ed economica.
Il bonus ristrutturazione consiste invece di una detrazione del 50%, recuperabile in 10 anni con la dichiarazione dei redditi, fino a una spesa massima di 96mila euro. Possono rientrare in questa categoria tutti i lavori di riqualificazione edilizia, manutenzione ordinaria e straordinaria, ma solo per i condomìni.
Dal bonus rubinetti al verde, gli sgravi per la sostenibilità
Con l'obiettivo di favorire la ripresa economica e sostenere anche la transizione energetica necessaria per ridurre l’inquinamento e i danni ambientali, sono stati prorogati al 2022 (e oltre) pure diversi altri bonus.
Tra questi, il bonus idrico (o bonus rubinetti), ossia un incentivo introdotto nel 2021 per gli interventi di riqualificazione energetica dei servizi igienici degli edifici. Rientra in questa categoria l’acquisto di sistemi di filtraggio oppure di mineralizzazione e raffreddamento dell’acqua, al fine di migliorare la qualità delle acque dei rubinetti di casa e quindi incentivarne il consumo per le diverse esigenze quotidiane. Il bonus idrico, prorogato fino al 2023, da un lato riduce gli sprechi di acqua dai vari servizi domestici, dall’altro incentiva un utilizzo virtuoso dell’acqua dell'acquedotto a discapito di quella in bottiglia di plastica, notoriamente responsabile dell’inquinamento di mari e oceani.
Inoltre, è stato prorogato fino al 2024 il bonus giardino (o bonus verde), che consiste in una detrazione Irpef del 36% per le spese derivanti dalla sistemazione e ampliamento delle aree green. Anche questa agevolazione, molto utile per tutelare le zone non verdi delle città, viene distribuita su 10 anni e ha un tetto massimo di spesa: 5 mila euro.
Infine, con scopi diversi ma pur sempre legati al rilancio economico del paese, sono stati prorogati il bonus facciata (detrazione del 60% per il rifacimento delle facciate su strada), il bonus mobili (agevolazione del 50% sull’acquisto di arredi, elettrodomestici e complementi di arredo fino a una spesa massima di 10mila euro), il bonus ascensori e montacarichi (sgravio fiscale del 75%) e il bonus prima casa per le persone al di sotto dei 36 anni.