Antibiotico resistenza, più di 39 milioni di morti (stimate) a causa di infezioni nei prossimi venticinque anni
Lancet, la prestigiosa rivista scientifica inglese di ambito medico pubblicata settimanalmente dal Lancet Publishing Group, ha lanciato un vero e proprio allarme sul tema antibiotico resistenza. Dopo un attenta analisi globale, la rivista ha stimato nei entro il 2050 più di 39 milioni di morti, ma precisa: "con le giuste misure, sono prevenibili 92 milioni di decessi".
Antibiotico resistenza, 39 milioni di persone in tutto il mondo potrebbero morire
Il nuovo studio del Global Research on Antimicrobial Resistance (GRAM) Project, pubblicato sulla rivista Lancet, si è occupato di antibiotico resistenza portando alla luce uno scenario che sembra apocalittico. Stando all'analisi globale del Global Research on Antimicrobial Resistance, come riporta il Corriere della Sera, nei prossimi 25 anni sono a rischio 39 milioni di vite umane a causa della resistenza ai farmaci.
I batteri che provocano le infezioni sono sempre più abili a eludere l'azione degli antibiotici, visto anche l'utilizzo spesso inappropriato da parte di milioni di persone. I dati condivisi sulla rivista Lancet sono davvero preoccupanti ed allarmanti, ma gli esperti aggiungono: "Con le giuste misure, prevenibili 92 milioni di decessi".
Lorenzo Moja, epidemiologo in forza al Dipartimento Health Products Policy and Standards dell'Organizzazione mondiale della sanità, ha fatto sapere: "Negli ultimi anni diversi studi indipendenti hanno prodotto stime sulla mortalità legata all'antibiotico resistenza nel prossimo futuro. Pur con alcune differenze, tutte le stime convergono nell'identificare nell'antibiotico resistenza un grande pericolo per la salute dell'uomo. Il pericolo è anche dovuto al fatto che le morti sono tante ma distribuite nel tempo e nello spazio, cosa che le rende più sfuggenti".
Cosa fare contro l'antibiotico resistenza e gli scenari dei prossimi anni
Ma cosa può essere fatto per contrastare l'antibiotico resistenza? Rispetto allo studio pubblicato nel 2022, Lorenzo Moja, epidemiologo in forza al Dipartimento Health Products Policy and Standards dell'Organizzazione mondiale della sanità ha precisato: "Questo nuovo studio introduce novità importanti, andando a misurare le conseguenze dell'antibiotico resistenza nelle diverse aree geografiche e fasce di età. I bambini e giovani hanno una situazione di minor rischio, mentre la maggioranza delle morti si registrerà negli anziani. Per l'Europa e l'Italia non è una buona notizia, avendo una popolazione in là con gli anni".
Per contrastare le morti causate dall'antibiotico resistenza è importante lavorare sulle "politiche sanitarie legate alla prevenzione delle infezioni e all'uso di nuovi antibiotici su scala globale" in modo da poter salvare 92 milioni di vite umane. Per l'epidemiologo è importante "un uso intelligente degli antibiotici che spesso coincide con il loro non uso". Non solo, per combattere questa tendenza è importante puntare sulla prevenzione delle infezioni, i vaccini e diminuire l'utilizzo di antibiotici in modo da ridurre la stima dei 39 milioni di morti entro il 2050.
Il dottor Mohsen Naghavi, leader del team di ricerca sull'antibiotico resistenza presso l'Institute of Health Metrics ha spiegato: "Gli antibiotici sono una delle pietre miliari della sanità moderna e la crescente resistenza ad essi è una causa di grande preoccupazione. Questi risultati evidenziano che l'antibiotico resistenza è stata una minaccia significativa per la salute globale per decenni e che questa minaccia sta crescendo".
Tra le aree che registrano il più alto numero di decessi ci sono: Africa subsahariana occidentale, America Latina tropicale, Nord America ad alto reddito, Sud-est asiatico e Asia meridionale. Dati alla mano lo scenario futuro entro l'anno 2050 segna un aumento considerevole dei decessi con più di 39 milioni di morti con picchi in Asia del Sud.
Stein Emil Vollset, del Norwegian Institute of Public Health e professore affiliato all'IHME ,ha concluso: «Entro il 2050, le infezioni resistenti potrebbero essere coinvolte in circa 8 milioni di morti all'anno. Per evitare che ciò diventi una realtà mortale, abbiamo urgentemente bisogno di nuove strategie per ridurre il rischio di infezioni gravi attraverso vaccini, nuovi farmaci, una migliore assistenza sanitaria, un migliore accesso agli antibiotici esistenti e linee guida su come usarli in modo più efficace".