Primavera, tempo di allergie: ecco come riconoscere e contrastare le più comuni
L'equinozio di primavera ci ha introdotto ieri ufficialmente nella stagione mite in cui la natura si risveglia dal "letargo" invernale scatenando nei soggetti più sensibili numerose forme allergiche legate ai pollini delle piante. Come riconoscere le allergie primaverili, e soprattutto come contrastarle? Ecco alcuni rimedi per le più comuni e diffuse.
Primavera, la stagione delle allergie
I prati tornano a riempirsi di colorate fioriture e l'aria diventa più mite: se per tanti questi elementi tipici della stagione attuale possono rappresentare un "ghiotto" invito a trascorrere molte ore all'aria aperta, per altri rappresentano un vero e proprio incubo. Stiamo parlando dei soggetti sensibili alle allergie primaverili, una sintomatologia che ogni anno colpisce migliaia di italiani, costretti a fare i conti con naso chiuso, starnuti continui e gola o occhi arrossati.
Ma cosa scatena questi sintomi, molto diffusi e sicuramente fastidiosi? Nei soggetti maggiormente sensibili il sistema immunitario risponde in modo anomalo a un agente specifico, che può essere rappresentato dal polline, da una sostanza o da un alimento. Nel caso delle allergie primaverili si tratta dei pollini di alcune piante, che vengono dispersi nell'aria e inalati.
Gli agenti allergeni che possono causare reazioni anomale nell'organismo sono principalmente quelli delle graminacee - frumento, mais e cereali vari - delle betulle e delle urticacee, come ad esempio la parietaria. In presenza di queste sostanze gli anticorpi - in particolare le Immunoglobuline E - si legano con alcuni globuli bianchi presenti nel circolo sanguigno inducendo una reazione a cascata che finisce per provocare un'infiammazione delle mucose di naso e gola.
Allergie di primavera diverse da Nord a Sud
La presenza di aree geografiche anche molto diverse tra loro determina nel nostro Paese sintomatologie innescate da pollini differenti nelle diverse stagioni. Tra marzo e aprile nelle zone montane e del Nord il principale allergene primaverile è dato dalle fioriture della betulla, mentre nel resto del Paese sono le graminacee - o pollini dell'erba - a dare più problemi. Lungo le zone costiere anche le fioriture di ulivo e della parietaria possono causare sintomi rinitici indesiderati.
Sebbene a causare le forme allergiche possano contribuire tipi di allergene diversi, i sintomi sono sempre gli stessi, con starnuti, naso che cola, occhi arrossati che lacrimano e - nel 30% dei casi - anche asma.
Come contrastare le allergie primaverili?
Nel caso in cui si manifestino i sintomi "tipici" dell'allergia primaverile è importante rivolgersi all'allergologo, che sulla base dei dati a disposizione predisporrà ulteriori accertamenti. In genere il primo esame che consente di diagnosticare un'allergia primaverile è il Prick Test. L'esame viene eseguito ponendo una goccia contenente l’allergene nella superficie interna dell’avambraccio. In caso di positività al componente in poche ore si verifica una reazione allergica.
In alternativa è possibile eseguire un esame del sangue che permette di individuare le Immunoglobuline E, anticorpi specifici per gli allergeni.
Una volta stabilita la causa di riniti, mal di gola e raffreddori, è possibile impostare una terapia a base di antistaminici, spray nasali a base di cortisone topico o immunoterapie specifiche. Vi sono dei "vaccini" che contengono le sostanze responsabili - da assumere in cicli semestrali per almeno 3 anni - che inducono il sistema immunitario a tollerare i pollini, permettendo così all'organismo di "abituarsi" all'allergene.
Ovviamente valgono poi le regole di buona condotta da tenere in casa. Ricordiamo che una buona ventilazione degli ambienti favorisce la rimozione degli agenti allergizzanti, così come una pulizia periodica dei filtri del condizionatore impedisce ai pollini di depositarsi nell'ambiente.
Perché è importante "curare" le allergie di primavera
I fastidiosi disturbi che colpiscono durante le fioriture i soggetti più sensibili non sono il solo motivo per cui sarebbe sempre opportuno identificare e curare nel modo più appropriato le varie sintomatologie allergiche. Alla prima forma di allergia respiratoria può infatti seguire una sensibilizzazione del sistema immunitario a un determinato allergene contenuto anche in alcuni alimenti. Chi soffre di allergia ai pollini può così sviluppare reazioni crociate verso determinati alimenti contenenti un allergene similare. La reattività crociata - o cross-reactivity - è facilmente riconoscibile a causa della sensazione di bruciore o prurito in bocca e alle labbra dopo l'ingestione dell'alimento.
L'allergia al polline della betulla può scatenare una reazione avversa anche in caso di ingestione di mele crude, pere o banane. Chi è particolarmente sensibile alla parietaria avrà gli stessi effetti in seguito all'ingestione di basilico o piselli, mentre l'allergia alle graminacee può "innescare" sintomatologie indesiderate in seguito al consumo di pomodoro e melone.