Raggi ultravioletti
Il nome deriva dal fatto che la loro frequenza è nell’intervallo appena oltre l’ultima tonalità della luce visibile, che è il violetto. Sono una piccola porzione, pari all’1%, nell’insieme della radiazione solare, ma la loro notevole energia e capacità di penetrare in profondità nei tessuti rappresenta un pericolo per gli esseri viventi. Vengono suddivisi in tre classi a seconda della pericolosità per la salute (lunghezza d’onda espressa in millesimi di mm): i meno pericolosi UVA (da 0.4 a 0.32), poi UVB (da 0.32 a 0.28) e infine i più pericolosi UVC (da 0.28 a 0.1). Per fortuna UVB e UVC sono quasi totalmente assorbiti dall’atmosfera, con il fondamentale contributo dell’ozono stratosferico. Infatti gli ultravioletti in arrivo alla superficie terrestre sono quasi totalmente UVA.