Nebbia
Per nebbia si intende l'insieme di microscopiche goccioline di acqua in prossimità del suolo che riduce la visibilità a valori inferiori al chilometro. Esistono però diversi tipi di nebbia. Per intenderci, quelle tipiche delle pianure e fondovalle, si formano durante le notti stabili e serene, soprattutto in presenza di un anticiclone che causa la perdita di calore del suolo per irraggiamento verso lo spazio, che a sua volta raffredda lo strato d’aria a contatto con esso, favorendo la condensazione del vapore in goccioline che formano la nebbia. Quando non siamo in presenza di suddette condizioni, ossia senza alcun anticiclone, ma con un viavai di nuvole compatte e anche un po’ di vento, si tratta di altre categorie di nebbie: nebbie da evaporazione oppure nebbie da avvezione. Fenomeni un po’ meno frequenti, ma capaci di ridurre notevolmente la visibilità. Le nebbie da evaporazione si formano a causa dell'evaporazione delle gocce delle precedenti piogge e pioviggini che saturano tutto lo strato basso dell’atmosfera (almeno i primi 1-2 km) con una quantità notevole di vapore e goccioline “in sospensione”, complici temperature notturne relativamente miti, intorno ai 10 gradi (più calda è l’aria, più vapore acqueo può contenere prima di raggiungere la saturazione). Le nebbie da avvezione, invece, si formano quando aria tiepida scorre sopra la superficie del mare un po’ più fredda che, raffreddandosi a sua volta, favorisce la condensazione del vapore in essa contenuto ossia genera la nebbia che successivamente viene trasportata dai venti a ridosso dei litorali. Foto NASA