Wondermust, la vacanza all'insegna della meraviglia
Tra gli infiniti aspetti della nostra quotidianità che la pandemia ha contribuito a cambiare c'è anche il modo di viaggiare. Da un lato emerge sempre più forte la voglia di spostarsi e di allontanarsi dalla vita di tutti i giorni, ma dall'altro abbiamo imparato a fare i conti con regole e restrizioni che hanno - a volte più, a volte meno - posto dei limiti alla nostra liberà di spostarci. Il resto lo fa il timore del contagio che, seppure ridotto nella percezione pubblica con l'arrivo della bella stagione, non è affatto un ricordo lasciato alle spalle.
In questo contesto, dal punto di vista dei viaggi e del turismo si inserisce il cosiddetto wondermust, che in sostanza è quell'esigenza profonda di viaggiare, di sorprendersi e di sperimentare emozioni nuove. In breve, per molte persone non basta più la classica settimana di vacanza in una stessa città, ma prevale la voglia di vivere esperienze originali, forti e mai provate prima.
Un nuovo modo di vivere la vacanza
Ma esattamente cosa significa la parola wondermust? Analizzando il termine dal punto di vista strettamente letterale, l'espressione è composta dal verbo to wonder, che vuol dire meravigliarsi, stupirsi, e dal termine must, che indica un dovere, o meglio una forte necessità.
Oggi questo desiderio di sorprendersi è più vivo che mai, e proprio per questo motivo si stanno diffondendo sempre più nuove tipologie di turismo. Le vacanze e i viaggi, che permettono di distrarsi per qualche giorno dalle attività frenetiche della vita routinaria, sono uno dei piaceri più comuni e ambìti in assoluto.
Il neologismo wondermust descrive appieno la voglia di novità e di incanto, allentando la monotonia imposta dai lockdown e, più in generale, dall'emergenza sanitaria. Quello che prima della pandemia era solo un piacere, ora è diventato una vera e propria urgenza, un'esigenza a cui è molto difficile rinunciare. Sarà allora l'occasione per visitare luoghi nascosti e affascinanti, per trascorrere dei giorni in totale relax, per allontanare l'ansia e lo stress derivanti dal tanto tempo trascorso davanti a dispositivi elettronici e - perché no - per cambiare aria in chiave sostenibile.
Undertourism, turismo senza folle
Tra le tante tipologie di viaggio possibili, una delle più gettonate nell'ultimo periodo riguarda il cosiddetto undertourism, ossia il turismo che promuove le destinazioni meno note, più autentiche e caratterizzate dal piacere della scoperta. Insomma, nulla a che vedere con il sovraffollamento, la calca, le lunghe code e la difficoltà nel trovare parcheggio.
Oltre ai benefici in termini di stress alleviato, questa tendenza si concretizza anche in un risparmio economico, visto che le mete tipiche dell’undertourism sono meno costose rispetto a quelle più gettonate, e sostanzialmente alla portata di tutti. Inoltre, proprio a causa del Covid-19, molte persone ritengono saggio e opportuno evitare i luoghi iper-frequentati, preferendo aree più nascoste e non invase dai turisti.
La scelta di destinazioni non convenzionali è pure un’occasione per conoscere posti nuovi, spesso sottovalutati ma dal grande potenziale. Questa tipologia di turismo di nicchia, peraltro, è particolarmente adatta all'Italia, visto che ogni regione accoglie straordinarie bellezze nascoste. Sono soprattutto gli amanti della natura, della storia e della tranquillità a scegliere questa tipologia di vacanza, oltre naturalmente a chi prova a sperimentare questo modo di fare turismo per la prima volta.
Turismo outdoor, d'avventura e rigenerativo
Sempre più apprezzata dai turisti italiani e stranieri è pure la vacanza all'aria aperta, all'insegna dell’avventura e dettata dalla semplice voglia di mettersi uno zaino in spalla e partire. Ormai già da qualche anno, prima ancora dell'emergenza sanitaria, questa tendenza sta prendendo piede, ma oggi gli amanti della natura che prediligono una vacanza outdoor, completamente immersa nella natura, sono ancora più numerosi.
Strettamente connesse con questo modo di fare vacanza sono le gite in bicicletta, un modo nuovo per apprezzare a velocità ridotta le meraviglie che offre il territorio. Si tratta di un’occasione per coniugare l’attività fisica e il piacere dell’aria aperta, con un’attenzione particolare anche per l'ambiente.
Infine, un'ultima tipologia di attività vacanziera che è sempre più di moda riguarda il turismo rigenerativo, il cui obiettivo è favorire la riconnessione delle persone con se stesse, anche da un punto di vista psicologico-spirituale, e con la natura. Alla base di tutto c’è la disconnessione digitale, la totale - o quasi - assenza di dispositivi come computer o smartphone.
In un periodo in cui tutti siamo stati super-connessi, trascorre qualche giorno offline è sicuramente un toccasana. E per molti, addirittura, un periodo di reset è sentito proprio come un bisogno fisiologico, anche per scongiurare l'insorgenza di quei disturbi psico-fisici che derivano da un'esposizione eccessiva ai dispositivi elettronici, purtroppo diventati ben più diffusi e frequenti nel corso dell'ultimo anno.