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Terremoto alle Isole Eolie: magnitudo 4.4 all'alba di oggi

Una scossa di terremoto M 4.4 alle 5.27 di oggi, 12 marzo, è stata registrata dall'Ingv di Roma, con epicentro alle Isole Eolie
Eventi estremi12 Marzo 2024 - ore 08:46 - Redatto da Redazione Meteo.it
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Un forte terremoto ha scosso le Isole Eolie all'alba di stamani, martedì 12 marzo 2024. Erano le 05.37 quando i sismografi dell'Ingv di Roma hanno evidenziato un sisma di magnitudo 4.4. L'epicentro è stato localizzato in mare, tra le isole siciliane, a una profondità di 243 km. Non si registrano danni a persone o cose.

Terremoto Sicilia, scossa di magnitudo 4.4 nel messinese

Alle 5.37 di stamani - martedì 12 marzo - i sismografi della sala Ingv di Roma hanno registrato una forte scossa di terremoto magnitudo 4.4  alle Isole Eolie.

La terra ha tremato a una profondità di 243 chilometri, in mezzo al mare.

L’epicentro dell'evento è stato localizzato a 11 km da Santa Marina Salina, 14 km da Malfa, 15 km da Lipari e Leni, 67 km da Messina, 79 km da Reggio Calabria.

Origine dei terremoti nel Tirreno Meridionale

Come dichiarato da Alessandro Amato, sismologo e Responsabile del Centro Allerta Tsunami INGV

I terremoti nel Tirreno Meridionale sono legati a un processo di subduzione, lo slab, lo sprofondamento della litosfera oceanica ionica che avviene al di sotto dell’arco calabro con sprofondamento nel Tirreno, un processo che ha generato l’apertura del bacino tirrenico, che non esisteva fino a pochi milioni di anni fa. Il pezzo della litosfera che sprofonda è attivo e genera frequenti terremoti profondi al largo della Calabria e della Sicilia orientale

In genere si tratta - prosegue Amato - di eventi superficiali verso la Calabria che andando verso il Tirreno diventano più profondi, seguendo la forma che ha la litosfera in subduzione. Spesso vengono generati terremoti scarsamente avvertiti dalla popolazione, ma che comunque non sono strani per la zona: avvengono proprio dove devono avvenire, diventano più superficiali man mano che si avvicinano alla costa.

A livello storico - ha precisato l'esperto Ingv - si sono verificati diversi terremoti con magnitudo maggiore di 5, in particolare un paio M 5.8: uno è avvenuto durante la sequenza sismica di Amatrice, il 28 ottobre 2016, a nord della Sicilia, con ipocentro a 481 km, quindi nella parte dello slab più profonda. Poi un sisma M 5.8 è avvenuto il 26 ottobre 2006, più vicino alla Calabria. Si tratta di una zona molto attiva con la caratteristica subduzione ionica sotto il Tirreno, ma questi terremoti non devono sorprendere, non fanno danni salvo siano molto forti, ma anche in questo caso, essendo profondi, l’energia si attenua.

Proprio a causa della profondità si propagano maggiormente e si possono avvertire anche nel resto d’Italia, cioè hanno un ampio raggio di risentimento, ma comunque non danno luogo a maremoti. La profondità importante di questi eventi è tipica e unica del Tirreno meridionale.

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