Incidenti in monopattino, tutti i numeri del 2020
Con la spinta data dalla pandemia e dagli incentivi voluti dal governo, il 2020 è stato l'anno della mobilità dolce, e in particolare l'anno dei monopattini, soprattutto elettrici: una moda ecologica e sostenibile che fa bene al traffico urbano e all'ambiente, anche se un po' troppo spesso ha portato a sinistri stradali dalle conseguenze serie. Le regole per muoversi in sicurezza sulle due mini-ruote ci sono, eppure è proprio la scarsa attenzione al codice della strada la causa della grande maggioranza delle cadute accidentali e degli scontri con altri veicoli oppure con i pedoni.
È di un incidente grave ogni 3 giorni, in particolare, il bilancio di fine anno tracciato dall'Osservatorio monopattini dell'Associazione sostenitori e amici della polizia stradale Asaps. Un computo arrivato a quota 123 tra il 1° gennaio e il 13 dicembre 2020, e che ovviamente tiene conto solo dei sinistri in cui sono state coinvolte le forze dell'ordine ed eventualmente i servizi di assistenza medica. A cui si aggiungono altre centinaia di incidenti minori - impossibili da quantificare con precisione, proprio perché non registrati - in cui le persone coinvolte hanno preferito non chiedere l'intervento della polizia.
I dati più significativi
La distribuzione geografica degli incidenti ricalca ovviamente la diffusione dei monopattini elettrici, con uno sbilanciamento verso il nord, ed evidenzia come i grandi centri siano i luoghi in cui si concentra la grande maggioranza dei sinistri. In cima alla classifica per regioni si posiziona la Lombardia con quasi la metà degli incidenti (54 in tutto, ossia il 44% del totale), a partire dalla città di Milano che è anche prima nella classifica dei comuni. Seguono poi il Piemonte con 14 incidenti (molti dei quali a Torino), il Lazio con 13 (quasi tutti a Roma, che è la seconda città in assoluto), quindi l'Emilia-Romagna e l'Abruzzo appaiati a quota 6. Tutte le altre regioni dopo questa top 5 si dividono i rimanenti 30 incidenti, con una media di 2 ciascuna.
Un solo incidente si è rivelato fatale, a causa dello scontro tra un monopattino elettrico guidato da un sessantenne e un'automobile in corrispondenza di una rotonda lungo un'arteria di scorrimento a Budrio, vicino a Bologna. Per il resto, sono stati segnalati 47 casi di ferite con prognosi superiore ai 40 giorni - ossia piuttosto serie - e altri 11 casi di prognosi riservata, tra cui anche due bambini. Complessivamente negli incidenti sono stati coinvolti 30 minorenni, tutti a bordo dei monopattini e in alcuni casi saliti in coppia su uno stesso veicolo.
Tra gli altri dati curiosi, e in un certo senso preoccupanti, in 8 casi è stata accertata la responsabilità dell'incidente da parte di un conducente del monopattino in stato di ebbrezza, con conseguente denuncia all'autorità giudiziaria. La persona più anziana di tutte quelle coinvolte è invece una donna 86enne, investita a Cesena da un monopattino guidato da due persone under 18. E i mesi peggiori sono stati giugno e luglio, nonostante il 2020 sia un anno troppo strano per poter generalizzare questa statistica.
Che cosa ha provocato gli incidenti
Tra le numerose cause diverse accertate dalle forze dell'ordine, alcune sono apparse più frequenti e rilevanti. Oltre a quelle già anticipate - come la guida subito dopo aver bevuto alcolici e l'utilizzo del monopattino in coppia - le due più significative sono state la guida disattenta e le cattive condizioni del manto stradale. In molti casi, infatti, gli incidenti sono avvenuti con un solo veicolo coinvolto (ossia il monopattino stesso) e sono consistiti in un ribaltamento, una caduta o l'impatto contro un ostacolo fisso come un palo, un muro o un veicolo parcheggiato.
Nei casi di incidente in solitaria, la distrazione alla guida si è manifestata in forme diverse, ma ha prevalso nettamente l'utilizzo dello smartphone, in diverse occasioni perché si stava tentando di scattare fotografie o produrre video, di altre persone o di se stessi. I selfie, soprattutto per i più giovani, sono stati indicati come concausa ricorrente, magari combinati con una scarsa esperienza alla guida e una generale disattenzione alle regole stradali. Sul fronte del manto stradale, invece, buche e avvallamenti sono risultate le minacce principali, visto che la ridotta dimensione delle ruote rende vulnerabili di fronte anche a imperfezioni e asperità di dimensioni modeste.
Altro luogo critico per la circolazione dei monopattini, come è facile immaginare, sono gli incroci: gli scontri frontali e laterali con altri veicoli si sono infatti concentrati nei punti di intersezione fra strade diverse.
Le proposte
A colpire di più gli addetti ai lavori e chi si occupa di sicurezza stradale, hanno fatto sapere dall'Osservatorio monopattini, è la violazione frequente di molte delle più basilari regole di circolazione (le avevamo raccolte in un articolo dedicato). Qualche esempio? Tra le storture più evidenti ci sono il mancato rispetto della segnaletica verticale e orizzontale, guida in condizioni psico-fisiche alterate e utilizzo dei monopattini per fare gare o esibizioni.
A cui si aggiunge lo scarso rispetto di una serie di norme specifiche: il massimo di 6 km/h nelle aree pedonali e di 25 km/h in generale, la guida vietata al di sotto dell'età minima fissata per legge a 14 anni, l'uso obbligatorio del casco tra i 14 e i 18 anni, il divieto di transitare su strade con limite di velocità per le automobili superiore a 50 km/h, il divieto di fare impennate oppure altre acrobazie e infine il solito massimo di persone a bordo fissato a una.
Tra le idee messe in campo c'è anzitutto il classico aumento di controlli e sanzioni, con l'obiettivo di disincentivare le pratiche scorrette. Interessante è anche la proposta di fare campagne di sensibilizzazione per l'uso del casco, obbligatorio per i minori ma comunque consigliato anche per gli over 18. E poi, da un punto di vista normativo, l'introduzione di un sistema di targhe pure per i monopattini associato a una copertura assicurativa obbligatoria. A oggi, infatti, sono tipicamente assicurate tutte le aziende che offrono servizi di sharing, mentre pochissimi cittadini hanno stipulato assicurazioni individuali per il proprio mezzo elettrico. Infine, per le sole compagnie di sharing, è stato proposto l'inserimento di un meccanismo coordinato e unificato di premialità (o meglio, di sanzione) sulla base del numero di incidenti fatti: a chi risulta troppe volte responsabile di incidenti ritenuti gravi, insomma, potrebbe essere impedito il noleggio dei monopattini.
Si potrebbe obiettare, comunque, che il tasso di incidenti in monopattino è comunque piuttosto basso, se paragonato per esempio agli incidenti automobilistici: in un anno particolare come il 2020 sono state registrate 1.788 vittime da incidenti stradali, a fronte di una media annua che si aggira sui 3mila decessi e ben oltre i 200mila feriti. Se i numeri dei monopattini sono dunque piccoli, a preoccupare è soprattutto la crescita del fenomeno. Al momento le stime sul numero di monopattini in circolazione si aggirano su quota 100mila, con le valutazioni più prudenti si fermano a 70-80mila. Le previsioni sono di una crescita importante.
E soprattutto il dato del 2020 è falsato dal fatto che la vera impennata d'uso è arrivata solo nella seconda parte dell'anno, a cui fa seguito anche l'onda lunga degli ultimi mesi con gli acquisti avvenuti grazie agli incentivi del bonus mobilità. Senza scordare che la scarsa circolazione generale delle persone dovuta a lockdown e zone rosse ha ridotto le occasioni di fare incidenti. A parità di (dis)attenzione da parte degli utenti, dunque, ci si prospetta un 2021 peggiore rispetto all'anno passato.