Scoperti getti lunghi 23 milioni di anni luce: di cosa si tratta? La spiegazione scientifica
Un recente studio astronomico ha portato alla scoperta di una coppia di getti cosmici lunga ben 23 milioni di anni luce, la più grande mai osservata. Questo fenomeno, scoperto grazie al radiotelescopio europeo Lofar (nella foto), è collegato a un buco nero supermassiccio situato in una galassia a circa 7,5 miliardi di anni luce dalla Terra. Il sistema di getti, soprannominato Porfirione, si estende per una distanza pari a 140 volte il diametro della Via Lattea, rendendolo uno degli oggetti più imponenti mai rilevati nello spazio.
Scoperti due getti dal radiotelescopio europeo Lofar: cosa sono i getti relativistici?
I getti relativistici sono flussi di particelle cariche e gas espulsi ad altissime velocità dai buchi neri supermassicci. Questi getti sono il risultato del materiale che cade verso il buco nero, viene accelerato e lanciato nello spazio a velocità prossime a quelle della luce. Nel caso di Porfirione, questi getti sono in grado di estendersi per distanze enormi, superando di gran lunga le dimensioni della galassia da cui provengono.
La particolarità della scoperta
Questa scoperta è significativa per vari motivi. Innanzitutto, si riteneva che getti così estesi potessero formarsi solo in buchi neri attivi in modalità getto. Tuttavia, Porfirione si trova in modalità radiativa, uno stato in cui il buco nero emette principalmente radiazioni. Questo ha sorpreso gli scienziati, suggerendo che getti di dimensioni simili potrebbero essere più comuni nell'universo di quanto si pensasse, specialmente nell'universo primordiale, quando i buchi neri radiativi erano più diffusi.
L'impatto cosmico
I getti non solo si estendono per distanze immense, ma potrebbero influenzare l'ambiente circostante in maniera profonda. Diffondono raggi cosmici, atomi pesanti e campi magnetici nello spazio intergalattico, modificando le condizioni fisiche delle galassie e influenzando l'evoluzione della rete cosmica, la struttura su larga scala dell'universo. Questi processi potrebbero aver avuto un impatto rilevante anche sulla formazione delle galassie e anche sulle condizioni adatte alla vita, come accade sulla Terra.
Prospettive future
Gli scienziati continueranno a studiare Porfirione e altri sistemi simili per capire meglio come i buchi neri supermassicci influenzino l'evoluzione delle galassie e come i campi magnetici si propaghino nell'universo. Questa scoperta apre nuove frontiere nello studio dei buchi neri e delle loro interazioni con l'ambiente cosmico.