Missione Luna: misurate le radiazioni a cui sono esposti gli astronauti
Durante le recenti missioni spaziali legate al programma Artemis, sono stati compiuti importanti passi avanti nella comprensione delle radiazioni a cui saranno esposti gli astronauti nelle future esplorazioni lunari. Grazie ai dati raccolti dalla navicella Orion, parte della missione Artemis I, gli scienziati hanno potuto analizzare l'esposizione alle radiazioni, un aspetto cruciale per la sicurezza degli astronauti.
Misurate le radiazioni del viaggio Terra-Luna: inviati dei manichini
In particolare, due manichini, Zohar e Helga, sono stati equipaggiati con dosimetri per misurare le radiazioni. Zohar indossava una tuta protettiva chiamata AstroRad, mentre Helga ne era sprovvista, permettendo agli scienziati di confrontare l'efficacia delle protezioni. I risultati mostrano che l'orientamento della navicella e la posizione all'interno di essa possono ridurre significativamente l'esposizione, fino al 50% in alcune aree schermate.
Questi dati saranno essenziali per pianificare missioni future in cui gli astronauti potranno trascorrere periodi prolungati sulla superficie lunare. Le radiazioni spaziali, che provengono principalmente dai raggi cosmici e dalle particelle solari, possono infatti rappresentare un serio rischio per la salute, incrementando le probabilità di sviluppare malattie come il cancro.
Tuttavia, con le protezioni adeguate e nuove strategie, come l'utilizzo di schermature avanzate e la costruzione di rifugi sulla Luna, gli astronauti potranno operare in condizioni relativamente sicure.Questo progresso scientifico non solo garantirà la sicurezza nelle missioni lunari, ma fornirà anche informazioni preziose per future esplorazioni dello spazio ancora più lontano.