I pagamenti in contanti inquinano: Italia sul podio in Europa
Medaglia d'argento (come riconoscimento questa volta di cui non vantarsi) per l'Italia nella speciale classifica The European House – Ambrosetti pubblicata su Il Sole 24 Ore circa l'emissione di anidride carbonica legata all'emissione di denaro contante. Nel nostro paese due esercenti su dieci non hanno ancora introdotto il cashless.
Italia, secondo paese in Europa per inquinamento legato alle banconote
C'è anche l'Italia sul podio dei paesi che inquinano di più in Europa per l'emissione di denaro contante. Il nostro paese si piazza al secondo posto secondo la speciale classifica pubblicata su Il Sole 24 Ore dello studio di The European House – Ambrosetti, gruppo professionale che si occupa di consulenza strategica e ricerche. L'indagine ha riscontrato che due esercenti su dieci non hanno ancora introdotto il cashless, quelle transazioni finanziarie che non vengono effettuate con banconote o monete fisiche, ma con informazioni digitali. In particolare nelle regioni del Sud Italia si registra un vero e proprio picco di questa tendenza. I pagamenti digitali sono ancora meno diffusi nelle regioni del Sud nonostante ciò provochi una serie di danni e un impatto negativo legato alla produzione, trasporto e gestione del denaro contante.
Il gruppo professionale The European House – Ambrosetti, infatti, ha posto l'Italia al secondo posto tra i paesi più inquinanti al mondo per la produzione di circa 2,7 chilogrammi di anidride carbonica pro capite generati dai pagamenti con banconote. I dati sono chiari: due esercenti su dieci non accettano il cashless e una bassa percentuale accetta modalità di pagamento come P2P, Paypal e Satispay. La metà degli esercenti o più ha accettato l'introduzione dei pagamenti in digitale per andare incontro alla richieste dei clienti per evitare perdite che, in alcuni settori come quelli dell'abbigliamento, sono di circa il 60%.
I pagamenti non digitali in Italia fanno crescere il livello di inquinamento
Ma quali sono i motivi legati tra banconote e inquinamento? La continua produzione di denaro contante richiede l'utilizzo di materie prime quali rame, nichel, acciaio. Per la loro estrazione è necessaria una grande quantità di energia e risorse naturali senza contare i danni provocati all'ambiente per emissioni di gas serra. La produzione di denaro contante provoca danni di vario tipo anche all'ambiente, visto che per la realizzazione di banconote è necessario anche l'abbattimento di alberi da cui si ricava la cellulosa per la composizione della carta.
Non solo, l'inquinamento prosegue anche nella fase successiva: quella della circolazione e traporto dei contanti. Nella fase di distribuzione e trasporto, infatti, vengono consumati carburanti che emettono CO2, mentre gli sportelli automatici per l'erogazione di denaro richiede l'utilizzo di energia elettrica per funzionare. A tutto questo bisogna aggiungere anche i danni ambientali per lo smaltimento delle banconote non utilizzate. Che dire: è importante cominciare a darsi una svegliata promuovendo i pagamenti digitali che, oltre ad essere più sicuri, sono anche più green!