L'orso polare rischia l'estinzione per fame. Colpa delle estati sempre più calde e lunghe
Questo orso polare ci sta dicendo addio? La possibilità sta diventando purtroppo sempre più concreta. Il cambiamento climatico che stiamo provocando è infatti un'emergenza anche per molte specie animali come questa che ora, per le estati sempre più lunghe e per le temperature sempre più calde, è a rischio estinzione.
Ve ne parliamo con "Mediaset ha a cuore il futuro" per la Giornata Mondiale dell’Orso Polare del 27 febbraio 2024.
Uno studio scientifico pubblicato sulla rivista Nature Communications ci spiega i rischi per gli orsi polari, che vivono nei pressi del Polo Nord nelle aree dei mari artici. Per colpa del clima che sta cambiando e del conseguente scioglimento dei ghiacci tra cui saltano, sono costretti a vivere per periodi sempre più lunghi sulla terraferma.
Un team di scienziati e studiosi l'ha documentato monitorando nello specifico per circa tre anni il comportamento di 20 esemplari nella Baia di Hudson, in Canada. Durante la stagione estiva gli orsi sono costretti a digiuni molto lunghi perché impossibilitati a cacciare le foche per la diminuzione dei ghiacci. Per questo, cacciati dal loro habitat, si spostano sempre di più sulla terraferma. "Gli orsi polari non sono però grizzly con indosso cappotti bianchi", ricorda llo studio.
Dei 20 orsi polari seguiti con dei collari muniti di Gps, alcuni hanno preferito "semplicemente sdraiarsi", come in una sorta di letargo, consumando così anche meno energia, mentre altri sono andati alla ricerca di uccelli, alghe, bacche ed erbe. Secondo gli scienziati nessuna delle due scelte è quella giusta per la sopravvivenza della specie.
"Gli orsi che si dedicavano al foraggiamento perdevano peso corporeo allo stesso ritmo di quelli che si riposavano", spiega Charles Robbins, direttore del Washington State University Bear Center e coautore dello studio. Di solito il cibo prediletto sono appunto le foche, erano costretti invece ad accontentarsi di alimenti con un contenuto calorico molto più basso e con molti meno grassi.
Rispetto a un decennio fa, il tempo senza ghiaccio nella Baia di Hudson è aumentato di tre settimane. Questo porta gli orsi a vivere sulla terraferma per circa 130 giorni e a dover cercare per più tempo forme di cibo alternative. In questo periodo perdono peso, rischiando letteralmente di morire di fame. I venti orsi studiati perdevano un chilo al giorno (normalmente pesano attorno ai 300 kg, anche molto di più).
"Gli alimenti terrestri davano loro qualche beneficio energetico, ma alla fine gli orsi dovevano spendere troppa energia per accedere a quelle risorse" ricorda Anthony Pagano, biologo ricercatore di fauna selvatica del Programma di ricerca sugli orsi polari del Servizio geologico statunitense.
"Poiché gli orsi polari sono costretti ad arrivare prima sulla terraferma, si interrompe anche quel periodo in cui normalmente acquisiscono la maggior parte dell'energia di cui hanno bisogno per sopravvivere", conclude Anthony Pagano, che ha guidato lo studio. "Con l'aumento dell'utilizzo della terraferma, si prevede che probabilmente assisteremo a un aumento dei casi di fame, in particolare tra gli esemplari 'adolescenti' e tra le femmine con cuccioli".
Mediaset ha a cuore il futuro per la Giornata Mondiale dell’Orso Polare del 27 febbraio 2024.
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