Il grandioso flop dei monopattini in sharing a Roma
I monopattini elettrici nel corso degli ultimi anni hanno cambiato volto alla mobilità urbana, soprattutto nelle grandi città, determinando spesso una riorganizzazione del traffico e delle infrastrutture. Ma in alcuni casi si è fatto il passo più lungo della gamba con un numero sproporzionato di veicoli rispetto ai reali utilizzatori.
Per esempio a Roma attualmente ci sono più mezzi in sharing che a Londra, con il 98% di questi che è inutilizzato. Uno spreco di risorse, economiche e non solo, che impone ora una riorganizzazione dei servizi e una riduzione dei veicoli messi a disposizione dai vari operatori impegnati sul territorio. Un primo aggiustamento, infatti, è già previsto con l’inizio del 2023.
La situazione nella capitale
Facendo riferimento a uno studio dell’Agenzia Roma Servizi per la mobilità, nella capitale ci sono 14.500 monopattini, pari grossomodo al 40% di quelli complessivamente presenti nel nostro Paese. Già da questo dato si comprende come il numero sia completamente sproporzionato rispetto alle altre grandi città italiane.
La maggior parte di questi monopattini, inoltre, è ferma a bordo strada o sui marciapiedi, quindi completamente inutilizzata: dall’ultimo rilevamento ne sono risultati in utilizzo soltanto 268, pari a circa il 2% del totale. Leggermente meglio il computo per le biciclette, con 428 attive su oltre 12mila. Insomma, un vero e proprio flop, probabilmente per via delle caratteristiche della viabilità romana (tra sampietrini, pendenze, traffico e l'annoso problema delle buche), ma anche perché non si è riusciti trasmettere ai cittadini l’importanza del ricorso alla micro-mobilità urbana per tutelare l’ambiente e ridurre il traffico cittadino.
Roma detiene peraltro un altro record non proprio positivo: la maggiore concentrazione di auto per numero di abitanti. E un altro aspetto su cui occorre migliorare riguarda la copertura dei mezzi di sharing, perché l’area complessiva su cui operano è solo di 110 chilometri quadrati, rispetto a un totale di 1.200.
Per ora la soluzione parrebbe essere una sola: ridurre sia gli operatori di sharing sia i veicoli messi a disposizione. Dal primo gennaio 2023 il numero complessivo di monopattini dovrebbe scendere a 9mila unità, con una riduzione di oltre un terzo. Stessa sorte spetterà anche alle biciclette, che passeranno da 12.500 a 9mila. Sul lungo periodo, invece, sarà necessario fare sì che la cultura dello sharing diventi apprezzata dagli abitanti, per favorire la diffusione di un servizio quanto mai utile per la transizione ecologica.