Rinunciare a fare figli per aiutare il pianeta
Nel libro "Una mamma green" Silvana Santo, blogger e giornalista ambientale, spiega l'impatto di bimbi e pannolini sul pianeta. La scrittrice non incita a fare meno figli, ma ad avere un comportamento più sostenibile. Ma dalla Lund University invece l'indicazione è chiara: la procreazione è un fattore cruciale per salvare il pianeta. Non solo: le azioni fondamentali per diventare esseri viventi più sostenibili comprendono anche il viaggiare meno (in aereo), la rinuncia all'auto e alla carne, adottando uno stile vegetariano.
Riciclare e fare attenzione ai propri consumi può fare la differenza, ma è niente in confronto a come il mondo potrebbe cambiare attraverso la rinuncia a un figlio, che equivale a 58,6 tonnellate di anidride carbonica all'anno. Il calcolo è stato fatto in base alle possibili emissioni del bambino, che a sua volta potrebbe diventare genitore, dividendo poi il totale per la durata di vita prevista della madre. Ad ogni genitore è stato attribuito il 50% delle emissioni del figlio, il 25% delle emissioni dei nipoti e via diminuendo man mano che si diluisce il grado di parentela. Anche il capitolo trasporti è cruciale: usare un'auto elettrica può avere vantaggi ambientali, ma non si tratta di scelte decisive. Così come non lo è la scelta di una dieta vegetariana. L'aumento della popolazione, fattore spesso ignorato dalle autorità, è importante. "Queste sono scelte profondamente personali - spiega Kimberly Nicholas della University of British Columbia -. Ma non possiamo ignorare l'effetto climatico che il nostro stile di vita ha e che avrà sul nostro futuro".