Malattia di Lyme: tutti i sintomi a cui dovresti prestare attenzione dopo una passeggiata nei boschi (e non solo)
Il caldo favorisce la diffusione delle zecche e i loro morsi sono molto pericolosi anche per l'uomo perché possono trasmettere malattie, come quella di Lyme: che cos'è e come riconoscerla?
Malattia di Lyme, che cos'è e come si contrae
Se credete che le zecche siano un problema solamente per i vostri animali domestici, siete in errore. Con il caldo (che quest'anno è arrivato con un mese d'anticipo) la diffusione delle zecche è aumentata a dismisura e sono sempre più frequenti i loro morsi ai danni degli esseri umani. Ma perché questi aracnidi sono così pericolosi? Per via della loro capacità di trasmettere malattie, anche letali. Non è un caso che - quest'anno in particolare - siano sensibilmente aumentati i ricoveri da morso di zecca e che si siano registrate anche diverse vittime. Una delle malattie più gravi è quella di Lyme, un'infezione difficile da curare e che può provocare diversi danni all'organismo.
Come si trasmette la malattia di Lyme? Stiamo parlando di un'infezione batterica che si può contrarre dopo il morso di una zecca. Non tutte le zecche - va detto - diffondono questa malattia, ma solo quelle infette. Si stima che in Europa la percentuale di punture di zecche che può portare alla Lyme va dall'1 al 5% poiché, in media, gli insetti infetti sono tra il 2,5 e il 5,1%. Questa malattia è piuttosto rara, ma le sue conseguenze possono essere estremamente gravi. È dunque molto importante riconoscerla fin da subito. Le zecche vivono ovunque ci siano flora e fauna selvatica, per cui se con la bella stagione decidete di concedervi una passeggiata all'aria aperta, magari in campagna, è opportuno prestare attenzione ad alcuni accorgimenti.
Quando si torna a casa è utile controllare i propri vestiti con molta attenzione e far caso alla presenza di eventuali zecche, così da evitare che tocchino la nostra pelle. Ma bisogna controllare con scrupolosità anche il proprio corpo, perché il morso di questi insetti è impercettibile dal momento che nella loro saliva è contenuta una sostanza anestetizzante. La rimozione immediata diminuisce di molto la probabilità di contrarre malattie. Infine va chiarito un aspetto: ci si concentra principalmente sulle zecche, ma non è certo che siano le uniche responsabili della malattia di Lyme. Al momento si sta indagando sulla possibilità che si possa contrarre anche con il morso di pulci, mosche, zanzare, ragni, pidocchi o con il contatto con una persona infetta.
I sintomi della malattia di Lyme e come si cura
Dopo essere stati morsi, come si riconosce la malattia di Lyme? Abbiamo detto che nella maggior parte dei casi un morso di zecca è impercettibile e non provoca dolore, ma talvolta può portare a un leggero rigonfiamento con prurito o magari a piccole vesciche e anche a un livido. Questi sono dei campanelli d'allarme che dovrebbero invitarci a intervenire subito, in quanto la malattia di Lyme - sviluppando i primi sintomi da 1 a 4 settimane dopo - non è immediatamente riconoscibile. Tra questi sintomi abbiamo manifestazioni lievi come un'eruzione cutanea circolare rossa diffusa o anche disagi più importanti come brividi, malessere, stanchezza, febbre, dolori articolari e muscoli o rigidità della nuca.
La malattia può colpire anche i nervi dei muscoli facciali, comportando un aspetto cadente del viso. Ad ogni modo, dopo ogni puntura di zecca, qualora i sintomi fossero lievi o assenti, è opportuno prelevare un campione di sangue e analizzare gli anticorpi da infezione. Se non si interviene subito, la situazione può degenerare e la malattia può diffondersi al sistema nervoso e in alcuni casi anche al cuore. Come si cura la malattia di Lyme? La maggioranza dei pazienti si è sottoposta a un ciclo completo di antibiotici, che hanno evitato il riacutizzarsi dei sintomi dopo mesi o anni. La Lyme non sparisce del tutto dall'organismo se non curata correttamente, i suoi sintomi possono assopirsi ma l'infezione rimane in stato di quiescenza e - considerando che i causi sono in aumento dal 2005 a oggi - un'attenta prevenzione e un corretto accesso alla diagnostica possono sensibilmente migliorare la qualità della vita dei pazienti infetti.