Che differenza c'è tra equinozio e solstizio?
Si tratta in entrambi i casi di eventi astronomici che segnano il passaggio da una stagione all'altra, ma mentre l'inverno e l'estate iniziano ufficialmente con il solstizio, l'arrivo della primavera e dell'autunno è scandito dall'equinozio. Che differenza c'è tra questi due eventi che hanno impatti significativi sulla vita del Pianeta?
La posizione del Sole determina solstizi ed equinozi
Ogni anno abbiamo due solstizi - a giugno e a dicembre - e due equinozi, a marzo e a settembre. Il momento preciso di questi eventi può variare ogni anno, pur restando sempre entro un "margine" di 2/3 giorni. Questo accade perché sia l'equinozio che il solstizio sono determinati da una particolare posizione del Sole.
La Terra gira intorno al Sole seguendo nel suo moto rotatorio una traiettoria ellittica. Questo eterno movimento porta il nostro Pianeta a trovarsi in posizioni particolari con la nostra Stella, che danno origine appunto agli equinozi e ai solstizi.
Equinozio, le ore di luce e buio si equivalgono
Il termine equinozio deriva dal latino "aequa nox" che significa letteralmente "notte uguale". Come si può facilmente dedurre dal suo nome, indica i due momenti dell'anno in cui vi è un perfetto equilibrio tra le ore di luce e quelle di buio. La durata del giorno e della notte è uguale in tutto il mondo perché - in quel momento - l’asse della Terra è perpendicolare alla sua orbita intorno al Sole, e crea una distribuzione uniforme della luce solare sulla superficie terrestre.
I due equinozi segnano il passaggio dall'inverno alla primavera e dall'estate all'autunno, e - pur verificandosi nello stesso momento in tutto il Pianeta - danno il via a stagioni astronomiche contrapposte. Mentre nell'emisfero boreale assistiamo all'equinozio d'autunno, in quello australe si verifica quello di primavera, e viceversa. Questo accade perché il Sole nell'emisfero settentrionale attraversa l'equatore in direzione Nord, mentre in quello meridionale si sposta verso Sud.
Solstizio, il massimo e il minimo di luce solare
Anche il termine solstizio ha origini latine, e deriva da "sol sistere" ovvero "sole fermo". Ogni anno abbiamo due solstizi, che segnano il passaggio dalla primavera all'estate e dall'autunno all'inverno. Questi due eventi si verificano a giugno e a dicembre, nel momento in cui l’inclinazione dell’asse terrestre è massima rispetto all’orbita intorno al Sole.
Al contrario di quanto avviene con i due equinozi annuali - nei quali le ore di luce e buio si equivalgono in tutto il Pianeta - il solstizio origina situazioni diametralmente opposte nei due emisferi. Mentre quello inclinato verso il Sole sperimenta il suo giorno più lungo, in quello opposto si assiste al giorno più corto dell'anno.
Nel solstizio d’estate - che nell'emisfero settentrionale si verifica nel mese di giugno - il Polo Nord è inclinato al massimo verso il Sole, portando alla giornata più lunga e alla notte più corta. Nello stesso momento nell’emisfero meridionale si verifica il solstizio d’inverno, con il Polo Sud inclinato verso il Sole, che da origine alla giornata più corta e alla notte più lunga dell'anno.